Denunciato il 118 per mancata tempestività

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10 Maggio 2017
ttv

Non c’è pace per i residenti in località Varesina a Città di Castello: dopo il recente omicidio che aveva gettato nello sconforto il piccolo nucleo abitato, oggi si registra un’altra triste storia che questa volta ha per protagonisti una famiglia e il 118. Una vicenda che è emersa per via di una denuncia presentata al Commissariato di Polizia di Città di Castello e inoltrata alla questura di Perugia. I fatti risalgono allo scorso 14 febbraio quando  un‘anziana di 88 anni residente a Varesina, dopo essere scivolata  e caduta a terra nel bagno della sua abitazione, ha chiamato il 118 lamentando un colpo riportato alla testa e problemi alle gambe poi diagnosticati come una rottura del femore. Nel frattempo soccorsa dai familiari, la donna ha invano atteso l’arrivo dei soccorsi, contattati telefonicamente tra le 13.30 e le 13.40. La chiamata, che prima ha agganciato la centrale operativa di Arezzo, è stata poi passata alla sala operativa di Perugia, dove sarebbe stata riferita l’impossibilità di un’azione tempestiva da parte del 118 a causa di urgenze di livello maggiore, rinviando così i soccorsi e assicurando che l’ambulanza sarebbe arrivata “appena possibile”. La famiglia attorno alle 15 ha fatto di nuovo sollecitato il 118: un nuovo operatore avrebbe confermato le urgenze in atto rassicurando però sulla tempestività dell’intervento; tutto questo mentre le condizioni dell’anziana si aggravavano. Dopo un ennesimo tentativo telefonico da parte della famiglia di Varesina, il mezzo del 118 è giunto a casa dell’anziana attorno alle 17. I familiari hanno poi riferito che alla legittima richiesta sulle motivazioni del ritardo: gli operatori avrebbero risposto che in realtà gli interventi della giornata erano stati quelli da routine e che probabilmente un mezzo del 118 avrebbe potuto intervenire prima. Da qui è scattata la denuncia da parte dei familiari dell’anziana che il giorno dopo si sono recati in Commissariato per presentare un esposto e ricostruire una verità che però appare ancora piuttosto nebulosa; quanto riferito dagli operatori del 118 non collimerebbe infatti con ciò che avevano affermato gli operatori telefonici raggiunti nelle telefonate immediatamente successive alla caduta dell’anziana; non risulterebbero infatti interventi di particolare emergenza per giustificare un ritardo di 4 ore. Su questo dunque la famiglia oggi vuole far luce appellandosi al rischio corso dalla paziente nell’attesa. Dell’accaduto si è fatto portavoce il capogruppo tifernate di Forza Italia Cesare Sassolini che lo ha inserito come punto all’ordine del giorno nella  prossima seduta del consiglio comunale con la dicitura “grave disservizio del 118”.

E intanto il responsabile della centrale operativa 118 regionale umbra Mario Capruzzi ha reso noto che la struttura sta operando una verifica interna relativa ai vari interventi del 14 febbraio, quando appunto si è verificato il ritardo di 4 ore dell’ambulanza ai danni della 88enne di Varesina. Capruzzi ha anche affermato che “un operatore di routine non può avere il quadro della situazione relativamente a come vengono gestite le emergenze e i mezzi del territorio né sulla gravità degli eventi sui quali è intervenuta un’altra ambulanza, visto che solo la centrale operatività può conoscere l’insieme delle emergenze».

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