Dati occupazionali in Umbria in negativo. La Lega si scaglia contro il governo

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10 Maggio 2017
ttv

I consiglieri regionali della Lega Nord, Valerio Mancini e Emanuele Fiorini commentano i dati dell’occupazione in Umbria, diffusi da un recente studio dell’Ires. E nel rimarcare “i danni causati dal Job Act”, i due esponenti del Carroccio evidenziano il “crollo delle assunzioni a tempo indeterminato pari a circa il 45 per cento, il saldo negativo di circa 2200 unità tra assunzioni e cessazioni, il tasso di disoccupazione che resta su livelli molto alti, sommati a cassaintegrati in aumento. Questi – secondo gli esponenti della Lega - i risultati della politica del Partito Democratico che miete vittime tanto in Italia quanto in Umbria”. Quello tracciato dall’Istituto regionale dell’economia sociale e confermato dall’Inps relativo ai primi 6 mesi del 2016 non è altro che il ritratto di un disagio occupazionale che solo nella nostra regione coinvolge circa 80mila persone e fa dell’Umbria la realtà nazionale con il dato negativo più rilevante in termini di assunzioni a tempo indeterminato. Di fatto – spiegano - siamo ritornati al 2014, quando le assunzioni erano state 6.656 contro le 11.826 del 2015. Una chiara dimostrazione – commentano – di come il Jobs Act e le politiche del Governo in materia di occupazione siano state un concreto fallimento del Pd in Italia e in Umbria”. Per Mancini e Fiorini, “quanto rilevato dall’Ires testimonia quello che da mesi andiamo denunciando, ossia la necessaria adozione di una politica economica alternativa basata sul rilancio della domanda, sul taglio drastico del cuneo fiscale di almeno il 10 per cento, sull’abolizione della legge Fornero e destinare i milioni usati per l'immigrazione al sostegno dei lavoratori e degli imprenditori. Per fare questo – concludono i due consiglieri leghisti - serve una mobilitazione generale perché oramai la precondizione è mandare a casa Renzi e i suoi proconsoli umbri.

 

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