Anghiari tovaglia a quadri poderi forti

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10 Maggio 2017
ttv

E’ tornato al Poggiolino di Anghiari l’appuntamento con Tovaglia a Quadri, cena toscana dentro le mura del borgo antico con una storia da raccontare in quattro portate.

Giunto alla sua ventunesima edizione, l’evento si rinnova con una storia che ancora una volta mescola l’attualità più recente della vallata con il ricco patrimonio della tradizione locale e toscana.

E dunque le tematiche sono sempre quelle legate alla memoria di Anghiari e alle sue questioni “aperte”, questa volta con un’attenzione ancora maggiore alla cronaca degli ultimi mesi e settimane. E questo mix di vicende di nuova e vecchia data viene restituito alla collettività dagli autori Andrea Merendelli e Paolo Pennacchini con un lavoro di ricerca quest’anno ancora più in profondità rispetto alle edizioni passate.

Così i fantasmi del passato e i contrasti del presente si confrontano nella micro comunità del Poggiolino. E tutto viene intervallato dagli stornelli toscani e dalle canzoni popolari che risuonano dalla fisarmonica e dalle voci degli stessi attori, formidabili nella loro comunicativa a distanza ravvicinata con il pubblico, che fra una scena e l’altra si gode la prelibatezza dei piatti e del vino rosso.

La cena quest’anno è curata dall’azienda Donna Leonora. Poderi Forti è il titolo dell’edizione 2016 dell’evento (la cui regia è affidata ad Andrea Merendelli, coautore della storia insieme a Paolo Pennacchini).

La trama è intessuta sul dibattito in corso fra tabacchicoltura chimica e agricoltura biologica, attualmente tema centrale in vallata, ma anche sul fatto che, dopo 70 anni, Anghiari ha cambiato colore politico.

E in mezzo ci si mette anche l’emblematica e dolorosa vicenda di Banca Etruria, con i disastri finanziari che ha comportato.

Qualcuno della classe dirigente passa d'un colpo dalla politica alla raccolta del tabacco: "finalmente lavorano", mormora la gente... I vicini contadini, che visitavano sporadicamente ogni cinque anni, oggi sono agricoltori moderni. Non usano più la falce ma potenti mezzi turbo-condizionanti.

Al vespro non rincasano stanchi al podere, ma osservano la crescita potente del tabacco nero, che ha sfrattato altre coltivazioni un tempo condivise da tutti.

Il podere non esiste più, e qualcuno non se n'era accorto. Il paesaggio disegnato da secoli di mezzadria, adesso è il paesaggio delle polemiche, fra comitato bio che sparge i suoi allarmi e le ragioni chimiche dei nuovi coltivatori.

Uno spaventapasseri confessa: forse i poteri sono più forti dei poderi. Una piantina misteriosa raduna a sé la gente del Poggiolino... Ma se la Valtiberina è veramente ammalata, perché è così bella? Questo il filo conduttore di un’edizione di Tovaglia a Quadri assai felice, conclusa da un potentissimo filmato, in stile “Quarto Stato” di Pellizza da Volpedo, che ritrae un autentico contadino novantenne, le cui parole conclusive danno il senso ultimo dell’intera rappresentazione, che si conclude così, fra gli applausi, sul filo della memoria e dell’emozione.

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