Lavoro, i sindacati sul nuovo incidente in Altotevere

Cgil, Cisl e Uil: “Una guerra quotidiana, servono maggiori controlli e prevenzione”

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04 Maggio 2022
lavoro muratore

All’indomani del nuovo infortunio sul lavoro in Altotevere, che ha visto un 53enne cadere da un’impalcatura durante un intervento di ristrutturazione ad Umbertide, non si è fatta attendere la reazione dei sindacati del territorio. In una nota congiunta, Cgil, Cisl e Uil dell’Alta Umbria evidenziano come la precarietà del lavoro, la mancanza di formazione continua, la manomissione e l’aggiramento delle norme di prevenzione e sicurezza rappresentino le cause principali di quella che viene definita la 'guerra' quotidiana nei posti di lavoro.

“Da molto tempo e anche nella recente e partecipata manifestazione del Primo Maggio proprio ad Umbertide, abbiamo evidenziato questi aspetti – spiegano Fabrizio Fratini, Antonello Paccavia e Sandro Belletti – ribadiamo dunque che occorre rimettere al centro la dignità e il ruolo del lavoro, la sicurezza, la stabilità del rapporto, tutti elementi di grande valore sociale e anche economico, che favoriscono anche la qualità delle produzioni – continuano i tre rappresentanti sindacali – Ma per fare questo necessitano risorse pubbliche per investire sul versante dei controlli e della prevenzione in capo a soggetti pubblici (Usl, Ispettorato del lavoro, Inps, etc) per arrestare questo trend negativo, soprattutto nella nostra regione".

I sindacati invitano quindi la comunità ad aderire all’iniziativa in programma a Gubbio venerdì 6 maggio, a un anno dalla tragedia della Green Genetics, e organizzata proprio da Cgil, Cisl e Uil: “Sarà un’occasione di riflessione, proposta e dibattito importante per tutta la comunità – concludono Fratini, Paccavia e Belletti - soprattutto per quei territori come l’Alto Tevere caratterizzati da un forte radicamento del manifatturiero, collocato spesso in piccole e piccolissime aziende, dove fondamentale è il ruolo dei delegati sindacati e dei responsabili dei lavoratori per la sicurezza”.

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Cgil, Cisl e Uil: “Una guerra quotidiana, servono maggiori controlli e prevenzione”