Terre degli Uffizi: Anghiari e il legame col Papa Guerriero

La mostra al Museo della Battaglia racconta le esperienze di Papa Giulio II nel borgo

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22 Maggio 2022
Terre degli Uffizi - Il Papa Guerriero

Sabato 21 maggio al Museo della Battaglia e di Anghiari si è tenuta l’inaugurazione della mostra “Il Papa Guerriero. Giuliano della Rovere e gli uomini d’arme”, il nuovo capitolo del ciclo “Terre degli Uffizi”,  progetto di Fondazione CR Firenze e Gallerie degli Uffizi che sviluppa i rispettivi programmi Uffizi Diffusi e Piccoli Grandi Musei, inteso a valorizzare il patrimonio artistico regionale portando le opere in vari centri toscani.

L’evento fa seguito alla prima mostra del 2021 dedicata a “La civiltà delle armi e le Corti del Rinascimento”, nella quale si indagava la presenza nel borgo valtiberino di un forte ceto sociale che traeva i propri profitti dal mestiere delle armi. Anche quest’anno vengono proposte nuove storie e scoperte sugli uomini d’arme, personaggi chiave del periodo tra Quattrocento e Cinquecento.

La grande novità riguarda le relazioni di Giuliano della Rovere (futuro papa Giulio II) con Anghiari, dove nell’ottobre del 1476 venne ospitato da un uomo d’armi del borgo toscano che risponde al nome di Mazzone di Gregorio. La famiglia di quest’ultimo era una delle più influenti del notabilato anghiarese fra ‘400 e ‘500 e già aveva ricevuto ad Anghiari Federico da Montefeltro e membri della corte urbinate. In seguito Mazzone, in virtù di questa vicinanza con il “Papa guerriero”, fu nominato “Bartolomeo Valentino Mazzoni d’Anghiari” e non solo ammesso dal Della Rovere fra gli “amici, familiari e comensali”, ma anche esentato da tutte le “gabelle e passi di qualsivoglia luogo per tutte le robbe: i libri, argenti et altro per uso della persona sua”.

La mostra, a cura del direttore del museo Gabriele Mazzi, vede protagonista un ritratto di Giulio II prestato dagli Uffizi, copia attribuita a Giulio Romano dal famoso ritratto del pontefice realizzato da Raffaello. Quel dipinto ebbe fin da subito un tale successo che ne vennero fatte numerose repliche e copie, tra le quali una di Tiziano a Palazzo Pitti a Firenze, una alla Galleria Borghese di Roma e un’altra allo Städel Museum di Francoforte. Giulio II è ritratto fra l’ottobre/dicembre 1510 e il marzo 1512, in un momento di forte debilitazione fisica, quando giurò di farsi crescere la barba fino a quando i francesi non fossero sconfitti.

Malgrado si trattasse di un ritratto di Stato, il “papa guerriero”, che si meritò il soprannome per le sue frequenti campagne militari, venne dipinto da Raffaello come un uomo stanco e preoccupato, in un’immagine di sorprendente acume psicologico, che venne esposta dopo la morte il 12 dicembre 1513 nella chiesa di Santa Maria del Popolo a Roma.

Sempre dalle Gallerie degli Uffizi arrivano anche due opere di Antonio Tempesta che attestano il successo delle teorie e dei disegni di Leonardo per battaglie di cavalleria. Tra queste, l’incisione di Gérard Edelinck nel Museo della Battaglia e di Anghiari, tratta dal cartone vinciano per Palazzo Vecchio, è la più importante testimonianza.

Schmidt: “Celebriamo chi aprì Anghiari al mondo”

“Le guerre nel Rinascimento erano sporche e sanguinose come quelle che si combattono ai nostri giorni – ricorda Eike Schmidt, direttore delle Gallerie degli Uffizi - ma in questa mostra esse rimangono nell’ombra e lasciano il passo alla Storia, alla scoperta straordinaria del legame di Anghiari con una delle più interessanti figure del suo tempo, Giulio II, il papa che commissionò a Raffaello e a Michelangelo le loro maggiori imprese artistiche. Questa è stata l’occasione per illustrare con opere degli Uffizi una serie di personaggi del tempo e le loro imprese che non furono solo militari, ma che contribuirono ad abbellire la loro città e ad aprirla al mondo. È grazie anche a questi antichi uomini d’arme che, arrivando ad Anghiari, rimaniamo incantati dalla bellezza del posto”.

Polcri: “Grande interesse per l’iniziativa”

Per il primo cittadino anghiarese Alessandro Polcri, “La nuova mostra si pone in stretto dialogo con l’esposizione precedente che ha visto un grande intessere da parte del pubblico, registrando un notevole incremento di visitatori e un forte interesse per la tematica trattata. Un ringraziamento speciale al direttore del museo Gabriele Mazzi che ha saputo in questi anni ri-scoprire alcune delle pagine più belle ma sopite della storia di Anghiari, che trovano la ribalta grazie a questa iniziativa di Le Gallerie degli Uffizi e della Fondazione CR Firenze. Va inoltre sottolineato anche il grande contributo dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, che tramite il Dipartimento di Studi Umanistici ha fatto sue queste tematiche per uno studio più approfondito sull’argomento, non solo anghiarese, della società quattrocentesca”.

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La mostra al Museo della Battaglia racconta le esperienze di Papa Giulio II nel borgo