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“Oggi, 80 anni fa”: liberazione del Monte, stragi e distruzioni

Inizia la battaglia di Monte Cedrone, la cui conquista è essenziale perché gli Alleati possano liberare Città di Castello

Alleati a Monte Santa Maria Tiberina

Alle prime luci dell’alba gli Alleati entrano a Monte S. Maria Tiberina. Hanno infatti appena conquistato il territorio appenninico tra Monte Favalto e Marzana e i tedeschi si sono ritirati nottetempo, per l’impossibilità di resistere ulteriormente. Per la 7ª brigata indiana si tratta di un costoso successo: i sikh perdono 18 uomini, i gurkha 10, gli inglesi del Sussex 15.

Dinanzi all’antico borgo si erge la mole imponente di Monte Cedrone, la cui conquista è essenziale perché gli Alleati possano liberare Città di Castello. La battaglia, lunga e sanguinosa, inizia subito.

Anche nel comune di Monte S. Maria Tiberina la popolazione è presa nel mezzo dei combattimenti: muoiono 15 persone, per lo più colpite da granate. A Tetina, il 12 luglio, l’artiglieria britannica ne uccide 7 delle famiglie Brillini, Paradisi e Vione Natalini mentre cercano di sfuggire nel bosco ai colpi di granate. Nello stesso giorno, a valle, avviene un’altra strage. Nel podere Meltini, tra San Paterniano e il Tevere, dove hanno stazionato truppe tedesche, verranno ritrovati seppelliti sotto il letame e con il cranio spaccato i corpi dei fratelli Emilio e Giovanni Giulietti, di Romolo Carbini e di Luigi e Domenico Bioli.

A Sansepolcro i tedeschi fanno saltare in aria il nuovo stabilimento della Buitoni. Don Luigi Mengozzi assiste impotente: “Un’immane fiammata si eleva al centro del nuovo fabbricato, poi un’esplosione. Altre lingue di fuoco compaiono, seguite da altri scoppi. Passa qualche minuto, altre fiammate ed altri scoppi. Così di minuto in minuto. In serata, come se non bastasse, giungono le prime cannonate inglesi”.

Per approfondire: Storia tifernate. Liberazione di Monte Santa Maria Tiberina.

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