Mille anni dopo: il diploma inviato dall’imperatore a Sansepolcro

Il più antico documento conservato nell’Archivio diocesano al centro di “Incontri con la storia”

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11 Ottobre 2022
Mille anni dopo: il diploma inviato dall’imperatore a Sansepolcro

Particolare del diploma inviato da Enrico II all'abate Roderico

Giovedì 13 ottobre torna dopo la sospensione per la pandemia il ciclo di conferenze “Incontri con la storia”. Nel primo appuntamento, alle 17.30 nel salone del Palazzo vescovile di Sansepolcro, il professor Nicolangelo D’Acunto, ordinario di storia medievale all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, illustrerà il diploma inviato dall’imperatore Enrico II al monastero benedettino di Sansepolcro esattamente mille anni fa, nel 1022.

Il documento è il più antico tra quelli conservati presso l’Archivio. Si tratta di uno dei due privilegi che l’imperatore, poi santo, inviò all’abate Roderico per confermargli le terre nel comitato di Città di Castello e concedergli nuovi possedimenti nella zona di Citerna. Il diploma, che ricorda come presso il monastero si prestassero molti benefici ai malati e venissero compiuti molti miracoli, riporta alle origini della città, sorta attorno al monastero del Santo Sepolcro agli inizi dell’XI secolo e progressivamente cresciuta fino a ottenere nel 1520 lo status di civitas e l’erezione della diocesi.

Una storia di cui l’Archivio diocesano è testimone grazie ai tanti documenti – 2.385 buste e registri conservati in oltre 324 metri di scaffali, che contengono la memoria dell’abbazia di Sansepolcro e delle sue dipendenze nelle diocesi di Città di Castello, Perugia e Assisi; dell’abbazia di Bagno di Romagna, di quella di Sant’Ellero di Galeata e dell’arcipretura di Sestino – facendo dell’Archivio un luogo privilegiato della conservazione della memoria dell’intero Appennino tosco-romagnolo.

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Il più antico documento conservato nell’Archivio diocesano al centro di “Incontri con la storia”