Le Radici di Città di Castello e L’insospettabile Intreccio con la Storia di Tre Grandi Famiglie. In Mostra le Avventure Storiche dei Floridi e dei Doria Pamphilj nello splendido Comune Umbro

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17 Novembre 2017

Inaugurata a Palazzo Bufalini, alla presenza del sindaco di Città di Castello, Luciano Bacchetta e dell’assessore alla Cultura, Michele Bettarelli, la mostra “Genius Floridi” (in programma fino a Domenica 26 Novembre - aperta al pubblico dal giovedi alla domenica dalle ore 16,30 alle ore 19,30) promossa daI Trust Floridi Doria Pamphilj e dedicata ai legami tra Città di Castello e le tre nobili famiglie. L’esposizione è stata presentata da Don Massimiliano Floridi, fondatore del Trust e come sua moglie, Donna Gesine Pogson Doria Pamphilj, sostenitore attivo di un progetto di consolidamento e ricerca sui valori e sul patrimonio culturale che le tre casate hanno prodotto durante i secoli. Don Massimiliano Floridi ha spiegato di aver fortemente voluto questa mostra, dedicata ai tifernati proprio durante le Floridiane, poichè fa parte della mission del Trust essere, “in primo piano nel promuovere la conoscenza delle radici comuni e profonde delle nostre famiglie, condividendo, oltre che preservando, il meraviglioso patrimonio di arte e cultura ad esse legato”. Non si tratta dunque di un’esposizione meramente artistica, ma di un evento divulgativo e culturale, reso particolarmente affascinante dal fatto che i discendenti sono ancora oggi emotivamente legati alla memoria e ai luoghi che ne sono rappresentati. Le opere sono quindi delle repliche che riflettono tematiche legate alla “vocazione” dei protagonisti: la devozione religiosa cristiana per I Floridi, il potere feudale per i Doria e l’arte e il mecenatismo per i Pamphilj. Lo scopo è quello di ricordare le origini del Genius della Valtiberina, descritto per la prima volta da Plinio il Giovane, e di mostrare i legami nati a partire da San Florido e moltiplicatisi durante il corso dei secoli. Diverse le curiosità che si possono scoprire durante il percorso, sviluppato in tre parti, che dimostrano come questa storia personale e familiare si sia intrecciata con quella di Città di Castello fino a “condizionarne” il territorio. Uno su tutti la corrispondenza tra tra il Cardinale Giuseppe Maria Doria Pamphilj, Legato di Urbino dal 1785 al 1794, e il Capitano Filippo Buonsignori di Città di Castello, in cui si evince la loro collaborazione per l’elaborazione di un sistema stradale che avrebbe permesso la comunicazione della città con gli altri insediamenti nella regione, nonché un collegamento più agibile e veloce con la Toscana e Roma. La Bottega Tifernate di Stefano Lazzari ha realizzato gran parte delle opere in esposizione, grazie ad un sodalizio con i Principi che va avanti dal 2001. In particolare, sarà visibile la riproduzione del trittico con San Florido di proprietà della Pinacoteca Comunale di Città di Castello. Le opere sono realizzate in pictografia dipinta a mano di fronte all’originale, così da comunicare un’esperienza visiva ed immersiva di grande impatto. Tutto l’allestimento è stato curato dall’architetto dei Principi, Maurizio Vinciguerra. Significativo il supporto e il patrocinio della Regione Umbria e del Comune di Città di Castello che hanno così voluto testimoniare l’importanza di progetti simili per le realtà che rappresentano: “una mostra di grande rilievo culturale ed artistico che punta i riflettori sulla storia di personaggi simbolo a partire dal Patrono, San Florido, attraverso le opere e le avventure storiche dei Floridi e Doria Pamphilj”, hanno precisato il sindaco Bacchetta e assessore alla Cultura, Bettarelli. Don Andrea Czortek parroco del Santuario della Madonna delle Grazie, presente all’inaugurazione della mostra in rappresentanza del Vescovo della Diocesi, Monsignor, Domenico Cancian, ha annunciato con soddisfazione l'uscita del libro, "Le vite dei santi di Città di Castello nel medioevo", terzo volume della collana "Castellana Ecclesia", promossa dall'Archivio Storico Diocesano nel 2015 ed edita dalla Pliniana Editrice di Selci-Lama. Lo studio, condotto dal prof. Pierluigi Licciardello, raccoglie in edizione critica e in traduzione italiana tutte le fonti agiografiche e liturgiche sui santi castellani dalle origini (san Crescenziano e compagni, martirizzati attorno all'anno 303) fino agli inizi del XIV secolo (beata Margherita, morta nel 1320). Per la prima volta è così possibile disporre delle più genuine fonti della tradizione ecclesiale castellana, antica di oltre 1500 anni. Sono raccolte vite, epigrafi, testi liturgici sia relativi a santi e beati inseriti nel calendario diocesano (Crescenziano e compagni martiri, Florido e Amanzio, Donnino, Margherita), sia a santi oggi non più oggetto di culto liturgico (Illuminato), sia a personaggi di dubbia identità storica (Alberto e Brizio), perché tutti, nel tempo, hanno contribuito a sviluppare elementi significativi dell'identità ecclesiale e civile locale.

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