Balestra, presentato il drappo del Palio 2022

Un’opera partecipata che ha visto il coinvolgimento delle scuole e di varie realtà associative

02 Settembre 2022

Le dichiarazioni del curatore Pietro Gaglianò e del presidente dei balestrieri Stefano Tarducci

drappo palio

“Un drappo che vuole essere un connubio tra tradizione e contemporaneità”. Con queste parole l’assessore biturgense alla cultura ha descritto il Palio che i balestrieri di Sansepolcro e Gubbio si contenderanno domenica 11 settembre nella secolare gara di tiro in Piazza Torre di Berta. Il nuovo drappo, per la prima volta dopo anni frutto di un lavoro di tessitura, è stato presentato giovedì pomeriggio nella sala del consiglio comunale alla presenza delle autorità e di tutti coloro che hanno preso parte alla realizzazione di un’opera “partecipata”. Ideata dal duo artistico Bianco-Valente nell’ambito del progetto “Le parole e le mani” di CapoTrave/Kilowatt, l’opera ha visto la collaborazione di tante realtà locali quali, la Società Balestrieri, il Gruppo Sbandieratori, l’Associazione Una Valle di Donne, il Liceo artistico Giovagnoli; un processo che ha coinvolto i cittadini di Sansepolcro che hanno donato tessuti personali per la realizzazione dello stesso. “Una fotografia della comunità. Una trama che si compone delle storie dei cittadini di Sansepolcro” sono state le parole di Pino Valente.

“Siamo onorati di aver contribuito al Palio di quest'anno.” – dichiarano Lucia Franchi e Luca Ricci dell’Associazione CapoTrave/Kilowatt – “Siamo consapevoli che sia un drappo molto diverso dal solito, che non piacerà a tutti, ma siamo convinti che - per paradosso - sia un drappo più tradizionale che mai. Anticamente questo era il drappo: un panno semplice, spesso a tinta unita. Il valore aggiunto, stavolta, è che ci hanno lavorato più di 100 persone di Sansepolcro, chi donando canovacci, tovaglie, lenzuola legati a storie personali, chi stramandoli uno a uno, chi ritessendoli al telaio a mano, chi ricamando la scritta. Ci sono voluti 9 mesi di ricerca e lavoro che sono stati uno straordinario processo di relazione e ascolto della nostra comunità. Viva Sansepolcro e viva il Palio!”

Le tappe del progetto

Nei periodi di residenze artistica, a partire da gennaio 2022, il duo artistico ha avuto modo di incontrare molte associazioni legate alle rievocazioni storiche e ha dialogato con tanti cittadini. Il nuovo drappo è stato creato utilizzando panni di uso quotidiano donati da 50 cittadini. La trama dei tessuti è stata disfatta dall'Associazione Una Valle di Donne e ritessuta insieme da 68 allievi delle classi 1LA, 1LB, 2LA, 2LB del Liceo artistico Giovagnoli guidate dalla professoressa Patrizia Giovagnini. La fase finale della tessitura ha visto la collaborazione della sarta Marilena Lanzi, mentre i ricami sono opera del laboratorio “Rosanna Creazioni”.

Afferma il critico d’arte Pietro Gaglianò, curatore del progetto: “Al principio dell’idea si trova la scoperta della sorprendente e sobria modernità del più antico palio ancora conservato (nella sede della Società Balestrieri), risalente al XVII secolo: un tessuto senza disegni, omogeneo, sui toni del giallo oro con sfumature rosa, che mantiene il significato iniziale del premio, un taglio di stoffa di qualità con il quale il vincitore poteva farsi cucire un buon vestito. Da questo elemento originario è nata l’ispirazione per un palio che riprendesse l’aspetto semplice e la compattezza aniconica di questo esemplare ma che riunisse in modo orizzontale le persone di Sansepolcro, relativizzando le distanze tra i periodi storici e tra le generazioni. Un palio quasi monocromo, quindi, privo di immagini e decorazioni ma arricchito di un più profondo e più vasto potere narrativo, immerso nella tecnica adottata per realizzarlo.”

Il progetto è stato sviluppato con il sostegno di: Creative Living Lab, bando promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura, e Toscanaincontemporanea 2022, bando per le arti visive contemporanee che si inserisce nell'ambito di Giovanisì, il progetto della Regione Toscana per l'autonomia dei giovani. Il tutoraggio è di Roberto Ferrari, Direttore esecutivo del Museo Galileo – Museo di Storia della Scienza di Firenze.

Gli artisti

Giovanna Bianco e Pino Valente vivono a Napoli dove si sono incontrati nel 1993. La poetica del duo artistico si basa sull'osservazione delle relazioni e della loro complessità. Iniziano il loro percorso indagando la dualità corpo-mente, l’evoluzione dei modelli di interazione tra le forme di vita, la percezione, la trasmissione delle esperienze, le relazioni mediante il racconto e la scrittura. Dal 2008 curano con Pasquale Campanella il progetto di arte pubblica A Cielo Aperto, sviluppato a Latronico, in Basilicata, perseguendo l’idea di lavorare alla costruzione di un museo diffuso all’aperto, in cui diverse opere permanenti dialogano con l’ambiente montano, e di intervenire nello spazio urbano con progettualità condivise e partecipate.
 

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Un’opera partecipata che ha visto il coinvolgimento delle scuole e di varie realtà associative