Arte e matematica, un convegno che ha messo a confronto la maestria di Luca Pacioli e Leonardo da Vinci.

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19 Giugno 2019

Nel Rinascimento nelle arti, «nella matematica e nelle scienze naturali» l’Italia si presentava «senza paragoni quale il primo popolo d’Europa” e piccole comunità  come quella di Sansepolcro e della Valtiberina erano impegnate nella lettura dei classici greci e latini,  nello studio e nell’insegnamento delle matematiche, dai maestri d’abaco ai classici dell’Antichità, svolgendo il ruolo di veri e propri centri della ricerca scientifica e artistica. Tutto ciò è stato confermato a Sansepolcro anche dall’iniziativa del Centro Studi Mario pancrazi, vale a dire il Convegno Internazionale di Studi Arte e Matematica in Luca Pacioli e Leonardo da Vinci, che si è tenuto nella Sala della Fama del centralissimi Palazzo Alberti. Al centro del confronto, alla presenza di studiosi e accademici convenuti un po’ da tutta Italia ma anche dall’Europa e dall’America latina, c’era l’esame del rapporto arte-matematica nelle opere del Frate del Borgo e del Maestro di Vinci. Gli esperti hanno scandagliato poi lo sviluppo tecnico-ingegneristico leonardiano a partire dalle suggestive rappresentazioni dell’Aretino e della Valtiberina. Non sono mancate incursioni nel campo della “fisica pacioliana” e non è stata risparmiata la riflessione sui limiti matematici del Genio di Vinci, significativamente negli anni precedenti all’insegnamento di Luca dal Borgo. Senza trascurare l’esame dei mezzi linguistici usati dai due grandi toscani, nel quadro di una proposta di studio comparato della lingua letteraria e di quella tecnica e scientifica, con una specifica attenzione all’uso della lingua con finalità artistiche.  

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