Al Teatro Alla Misericordia torna "Woman Before a Glass", racconto degli ultimi momenti di vita di Peggy Guggenheim

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06 Dicembre 2017

Torna a Sansepolcro il 7 dicembre alle 21.15 al Teatro Alla Misericordia WOMAN BEFORE A GLASS – progetto Intorno a Peggy Guggenheim, trittico scenico in quattro quadri di Lanie Robertson, con la traduzione italiana di Gloria Bianchi. Lo spettacolo prodotto da Laboratori Permanenti ha ottenuto il patrocinio del Mibact e dell’Accademia di belle Arti di Firenze. Interprete è l’attrice Caterina Casini, la scenografia è di Stefano Macaione, i costumi della Stemal Entertainment Srl e la regia è di Giles Smith. Woman before a glass attraverso un linguaggio disinvolto e trasgressivo (così com’era la stessa Peggy) racconta alcuni momenti degli ultimi anni della Guggenheim.

Si tratta di una performance per una sola attrice, divisa in quattro quadri; il progetto offre così la possibilità al pubblico di guardare il mondo e l’arte contemporanea attraverso gli occhi di lei: ciò che ha cercato, indagato, scoperto, sofferto, sostenuto e promosso arriva al pubblico attraverso la sua vita scenica e le immagini che la accompagnano. Com’è noto, la Guggenheim comprò Palazzo Venier dei Leoni a Venezia, e lì raccolse la sua straordinaria collezione d‘arte. Nel testo di Robertson sono ripercorsi i momenti drammatici della guerra, la fuga di Peggy dalla Francia per le persecuzioni naziste, durante la quale nascose tele e sculture tra i piatti e le vettovaglie di cucina, i difficili rapporti con mariti e amanti. Emergono i suoi momenti di forza e le sue debolezze: il rapporto conflittuale con la figlia, morta suicida; i rapporti d'affari con le più importanti gallerie e musei del mondo; i suoi rimpianti, le nostalgie e il suo scivolare lento verso la serenità della fine.

Peggy Guggenheim fu una donna capace di intuire il mondo che la circondava, coraggiosa, che credeva negli artisti su cui puntava anche se il resto del mondo ancora non sapeva riconoscere quelli che poi furono Pollock, Kandinsky, Mirò, Bacon, Ernst e tanti altri. C’è una componente essenziale che Peggy trasmette al pubblico: la tensione che vive e si specchia nella certezza e nei ricordi; gli amanti, i colori, i pittori, i vestiti, il fumo, gli amici, le macchie, l’acqua, il dramma.  Ogni momento viene rievocato dalla sua memoria rivivendo nei due blocchi scenografici. La tecnica del video-mapping permette di isolare parti di una superficie creando quindi una “mappatura” bagnata dalla video-proiezione.

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