Rapine alle aree di servizio di San Secondo ed E45, tre arresti

I fatti risalgono allo scorso dicembre. Le indagini dei carabinieri di Città di Castello e Sansepolcro

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23 Febbraio 2023
cdc carabinieri repertorio

Si chiudono le indagini dei Carabinieri in merito ai due episodi di rapina avvenuti nel dicembre scorso presso le aree di servizio di Città di Castello e Pieve Santo Stefano. I militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Città di Castello, in collaborazione con i colleghi della Compagnia di Sansepolcro, hanno infatti dato esecuzione ad un’ordinanza emessa dal G.I.P. del Tribunale di Perugia con la quale è stata disposta la misura degli arresti domiciliari nei confronti di tre persone per il reato di rapina in concorso. 

I fatti risalgono allo scorso dicembre, e già dalle prime ricostruzioni delle forze dell’ordine era emersa una quasi certa correlazione tra i due episodi, caratterizzati dallo stesso modus operandi: “In entrambi i casi – si legge nella nota trasmessa oggi dalla Procura di Perugia – gli indagati agivano con il volto travisato ed armati di machete e di roncola ed ognuno con dei compiti ben definiti. Si presentavano presso i distributori di carburante o autogrill facendosi consegnare dalle vittime gli incassi giornalieri”.

La prima rapina, avvenuta poco prima delle festività natalizie, aveva interessato un distributore di San Secondo, frazione del territorio tifernate; i malviventi, dopo aver puntato un machete alla testa del titolare del distributore, lo avevano costretto a consegnare i circa 2.000 euro dell'incasso, per poi allontanarsi a bordo di una autovettura di grossa cilindrata in sosta poco lontano e con il motore acceso dove li attendeva un quarto uomo.

Nel secondo episodio – risalente a qualche giorno dopo Natale – gli indagati, sempre armati di machete, avevano fatto irruzione all'interno di un autogrill di Pieve Santo Stefano lungo la superstrada E45. Mentre uno dei malviventi minacciava un cliente, l'altro intimava il cassiere a farsi consegnare le chiavi della cassa e della cassaforte. In questo caso il colpo non è tuttavia andato in porto: allertati da un altro membro della banda rimasto fuori a fare il palo, i rapinatori si sono dati alla fuga a causa dell’imminente arrivo delle forze dell’ordine. “I tre si allontanavano a bordo della stessa autovettura utilizzata per la rapina di Città di Castello, guidata da un quarto uomo facendo perdere le loro tracce” si legge nella nota.

Dopo una serie di accertamenti investigativi, i militari hanno dato seguito ad una serie di indagini tecniche e attività di perquisizioni che hanno accertato la responsabilità di quattro persone di varie nazionalità, tutte residenti nell'Alta Valle del Tevere. Per tre di loro, la Procura ha chiesto ed ottenuto provvedimenti cautelari per tre dei quattro indagati: sono un 24enne di origini argentine e residente a Città di Castello, un 25enne di Città di Castello e un 22enne di origini marocchine residente a San Giustino. I tre sono stati posti agli arresti domiciliari, con braccialetto elettronico, presso le loro abitazioni. Il quarto membro della banda, un 28enne originario del Ghana e residente a Città di Castello, è stato invece indagato a piede libero.
 

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I fatti risalgono allo scorso dicembre. Le indagini dei carabinieri di Città di Castello e Sansepolcro