Omicidio di Pistrino, è iniziato il processo
Marielle Soethe fu uccisa il 1º dicembre 2022; l’imputato deve rispondere anche di violenza sessuale
Il tribunale di Perugia
È iniziato a Perugia nella mattinata di giovedì 10 ottobre il processo a carico del 51enne rumeno accusato di aver ucciso Marielle Soethe, la 71enne di origine tedesca trovata morta il 1° dicembre 2022 nella sua casa di Pistrino, principale centro del Comune di Citerna. L’uomo è arrivato sotto scorta nel tribunale del capoluogo umbro provenendo da Terni, nel cui carcere si trova rinchiuso e adesso deve rispondere dei gravi reati di omicidio volontario e violenza sessuale nei confronti della vittima, che era una sua vicina di casa e che venne finita con pugni e calci.
Il pubblico ministero Paolo Abbritti ha contestato all’imputato l’aggravante della crudeltà e si prevede che questo sarà un processo lungo: sul conto del 51enne si pronuncerà la corte di assise composta dai giudici Carla Giangamboni e Marco Verola, assieme a sei giudici popolari. Sono 47 i testimoni dell’accusa ammessi, mentre al processo non vi sono parti civili, a dimostrazione del fatto che Marielle Soethe conducesse una vita alquanto riservata, senza parenti a Pistrino ma soltanto poche amiche, con le quali ogni tanto si confidava. La donna venuta dalla Germania conosceva bene, invece, il rumeno e la moglie di quest’ultimo, assieme alla quale svolgeva un’attività di vendita online di vestiti. Il giorno del drammatico fatto, la Soethe aveva aperto a colui che l’avrebbe dapprima violentata e poi massacrata di botte.
Gli indizi non depongono certo in favore dell’uomo, a cominciare dal suo dna rinvenuto sotto le unghie della vittima, che avrebbe avuto una relazione con il rumeno, ma del quale aveva paura. L’accusato ha dichiarato che da tempo conosceva Marielle, fin da quando era ancora in vita il suo compagno (per il quale proprio il rumeno aveva svolto dei lavori domestici), ma di non averla uccisa. Il legale dell’uomo, avvocato Donatella Donati, insiste sul grado di attendibilità delle testimonianze raccolte sul suo assistito e sottolinea la presenza di un altro profilo genetico maschile isolato sul corpo della donna. Intanto, la corte di assise ha accolto la richiesta della difesa concernente una perizia che possa valutare la compatibilità delle condizioni di salute dell’imputato, affetto da una grave forma di diabete, con la detenzione in carcere. La prossima udienza è fissata per lunedì 28 ottobre.