Finte guardie ambientali, la Procura di Perugia indaga 17 persone

Anche in Altotevere svolgevano posti di blocco, controlli, multe e servizio antincendio

di:
11 Ottobre 2022
Finte guardie ambientali, la Procura di Perugia indaga 17 persone

Si fingevano guardie ambientali e svolgevano di fatto operazioni di polizia giudiziaria, senza però esserlo. La Procura di Perugia ipotizza reati come minacce, truffa, usurpazione di funzioni e falsità ideologica, a carico di 17 persone che hanno ricevuto altrettanti avvisi di conclusione delle indagini.

Tutti erano iscritti con vari ruoli ad un’associazione di volontariato con sede a Monte Santa Maria Tiberina che avrebbero svolto incarichi di polizia giudiziaria in ambito ambientale e venatorio senza aver i requisiti né le autorizzazioni.

La stessa associazione di guardie ambientali aveva collaborazioni attive con la Regione dell’Umbria, Afor e con diversi comuni dell’Altotevere e di altre zone, tratti in inganno. Le indagini, condotte dalla Polizia locale di Magione e da personale di vigilanza della Usl Umbria 1, erano iniziate nel febbraio del 2020 a seguito del sequestro di un tesserino simile a quelli in uso alle forze di polizia. Secondo la Procura gli indagati si qualificavano, illegittimamente, come Guardie particolari Zoofile.

Nel corso delle perquisizioni all'interno delle sedi delle associazioni sono stati sequestrati giubbetti antiproiettile, lampeggiatori blu, captatori ambientali, palette rifrangenti con logo ministeriale, manganelli, pugnali e manette, una centrale radio, computer e telefoni cellulari nonché numerosi documenti cartacei. Durante le indagini sono stati accertati episodi in cui gli associati avrebbero effettuato impropriamente l'identificazione di persone redigendo verbali, e addirittura avrebbero inoltrato comunicazioni di notizie di reato alla Procura. 

Poi ancora posti di controllo con fermo di veicoli usando mezzi con lampeggiatore blu, palette rifrangenti con loghi ministeriali, divise e giubbetti antiproiettile, redigendo verbali per violazioni amministrative, letture di microchip e prescrizioni in materia sanitaria sulla detenzione degli animali. All'interno dell'associazione tutti gli appartenenti indossavano gradi militari e si muovevano con macchine di servizio munite di lampeggiatori e sirene.

Il presidente dell'associazione avrebbe inoltre attestato falsamente ad un comune dell’Alta valle del Tevere che l'associazione aveva svolto negli anni passati servizi antincendio boschivo, peraltro conseguendo un ingiusto profitto quantificato in oltre 20 mila euro.

Tags

Abstract
Anche in Altotevere svolgevano posti di blocco, controlli, multe e servizio antincendio