“Danno erariale da 3,8 milioni”: Tesei, Coletto e Bacchetta citati in giudizio

La Corte dei conti: "Presunta violazione del vincolo di destinazione del lascito Mariani". La replica della Regione

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28 Febbraio 2023
tesei bacchetta coletto

Da sinistra: Donatella Tesei, Luca Coletto e Luciano Bacchetta

La Procura regionale della Corte dei conti ha citato in giudizio la presidente della Regione Donatella Tesei, l'assessore Luca Coletto e l'ex sindaco di Città di Castello Luciano Bacchetta per una presunta violazione del vincolo di destinazione dell'eredità di Olga e Clara Mariani.

La notizia è stata anticipata dal TgR dell'Umbria, in un servizio a firma di Andrea Rossini, e riportata oggi dall’agenzia ANSA e dai media locali. Secondo l'accusa, i fondi dell'eredità destinati a delle opere di miglioramento dell'ospedale tifernate, sarebbero invece finiti nelle casse dell'Usl 1. Il danno è stato quantificato in circa 3,8 milioni di euro, con l'udienza fissata a settembre. Anche altri assessori regionali insieme a dirigenti sarebbero coinvolti "a titolo colposo" nel procedimento contabile, come riportato dalle agenzie di stampa.

Le precisazioni della Regione

Nella tarda mattinata di martedì, la Regione Umbria ha diffuso un comunicato stampa con una serie di precisazioni in riferimento alle notizie diffuse tre ieri e oggi dagli organi di stampa. Nel dettaglio, di spiega che "La somma del lascito trasferita dal Comune di Città di Castello è interamente presente nelle casse della Asl 1 e sinora non utilizzata; il lascito esprime unicamente la volontà delle sorelle Mariani che se ne faccia uso per “alleviare la sofferenza dei malati” della comunità tifernate, senza riferimento alla ristrutturazione dell’ospedale; la struttura dell’ex ospedale San Florido di Città di Castello è patrimonio regionale e non della ASL ed è inoltre priva della destinazione d’uso sanitaria".

In merito all’ipotesi avanzata nel 2018 dal comune tifernate di provvedere ad uno stralcio dei lavori per utilizzare la struttura come Casa della Salute, si precisa che tale soluzione "non è stata valutata fattibile dai tecnici della Regione, in quanto non si può utilizzare un solo piano senza interventi di consolidamento generale, tanto è vero che ad oggi vi è una valutazione tecnica degli uffici regionali, per la sistemazione della struttura, quantificabile in 32 milioni e 665 mila euro".

La vicenda del lascito Mariani

Era il 7 luglio del 1984 quando Clara Mariani destinò nel suo testamento autografo una consistente donazione, in titoli e contanti, all’ospedale di Città di Castello, perché fosse destinata “ad opere di bene per alleviare le sofferenze e soccorrere quanti si trovano nel bisogno di cure e vivono nel dolore”. Le sue volontà furono esaudite oltre trent’anni dopo. Alla fine di una lunga e complessa vicenda giudiziaria, la Corte di Cassazione ha scritto la parola fine, individuando nel comune di Città di Castello l’erede morale e materiale di Clara Mariani.

 

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La Corte dei conti: "Presunta violazione del vincolo di destinazione del lascito Mariani". La replica della Regione