Con una maxi frode informatica svuotano i conti correnti, sei arresti
Mail, messaggi e telefonate per chiedere i pin e rubare i soldi
Carabinieri e Polizia dell'Umbria nel corso dell'operazione
In tutto sei persone arrestate, di cui tre in carcere e altrettanti ai domiciliari, più altre tre persone indagate.
Nasce a Perugia, riguarda tutta l’Umbria ma anche Veneto, Campania e Sardegna, l’inchiesta che ha smantellato un’associazione per delinquere finalizzata alle frodi informatiche e che, soltanto in un mese è riuscita ad intascare 100 mila euro più altri 130 mila euro provento di truffe finanziarie.
Secondo quanto ricostruito da carabinieri e polizia nel corso delle indagini, le truffe venivano messe in atto attraverso l’utilizzo di sistemi informatici (cosiddetto ‘phishing’) e i componenti l’associazione – inviando sms (smishing) o tramite chiamate al telefono (vishing) – ‘agganciavano’ le vittime spacciandosi per operatori bancari.
L’obiettivo era quello di farsi consegnare i codici autorizzativi per eseguire prelievi e veicolare la somma nei vari sportelli Atm distribuiti sul territorio.
Al gruppo viene contestato di aver svuotato diversi conti corrente di privati.
Attraverso intermediari finanziari le somme venivano trasferite poi su altri conti correnti.