Abbigliamento falso venduto porta a porta, denunciato commerciante

Da Napoli a Città di Castello: ordini via WhatsApp. Anche i clienti nei guai

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21 Novembre 2022
Guardia di Finanza

Gli abiti sequestrati dalla Guardia di Finanza di Città di Castello

Vendeva porta a porta, con ordini anche via WhatsApp, indumenti contraffatti, e in più percepiva il reddito di cittadinanza. Ora è stato denunciato, ma con lui sono finiti nei guai anche i clienti. Ad operare sono stati i finanzieri della Tenenza di Città di Castello che hanno denunciato un commerciante abusivo che vendeva in tutta la provincia di Perugia capi di abbigliamento falsi.

L’uomo, originario del Napoletano, giungeva in Umbria solo quando aveva un numero sufficienti di ordinativi - che prendeva tramite WhatsApp – quindi procedeva alle consegne porta a porta. Nel periodo delle consegne soggiornava in zona per alcuni giorni. Secondo gli uomini della Guardia di Finanza dalla chat via Whatsapp è emerso un giro di affari di 40 mila euro in due anni, completamente in nero. Ad aggravare la posizione del commerciante abusivo anche il beneficio del reddito di cittadinanza che gli è stato riconosciuto dal 2019, in base al quale ha percepito 31 mila euro.

L’indagine è partita quando le forze dell’ordine lo hanno visto su una strada di Città di Castello vendere una giacca, da qui è scattata la perquisizione dell’auto dove sono stati trovati e sequestrati 100 capi di abbigliamento destinati alla vendita. Sulla base degli accertamenti predisposti sono stati identificati anche una ventina di clienti umbri, a carico dei quali è scattata la contestazione amministrativa che sfocerà in una sanzione compresa da 100 a 7 mila euro per aver acquistato materiale falso.

Dubbia la posizione fiscale, visto che le ultime dichiarazioni dell’uomo risalgono al 2004. A suo carico ora è scattata la denuncia a piede libero per ricettazione e commercio di prodotti con segni falsi. Segnalata all’Inps la sua posizione in ordine al reddito di cittadinanza : è ora in corso la pratica per la revoca del Reddito di cittadinanza con le relative contestazioni penali.

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