Una mostra per celebrare il sodalizio artistico fra Burri e Amendola
L'esposizione sarà visitabile dal 12 marzo al 30 giugno presso gli Ex Seccatoi del Tabacco
In occasione dell’anniversario della nascita del maestro tifernate Alberto Burri il 12 marzo si aprirà la mostra “Aurelio Amendola: Burri, Vedova, Nitsch. Azioni e gesti”, esposizione promossa dalla Fondazione Palazzo Albizzini Collezione Burri e visitabile fino al 30 giugno presso la sede espositiva degli Ex Seccatoi del Tabacco.
La mostra nasce con l’intento di ricordare e celebrare il sodalizio artistico fra Burri e il fotografo Aurelio Amendola, uno fra i più assidui, rapporto documentato da una serie di scatti che il maestro tifernate riteneva adeguati ad esprimere il senso profondo dei suoi lavori. Le fotografie di Amendola ritraggono Burri al lavoro ed esprimono in maniera chiara l’atto performativo dell’artista nel compimento delle sue opere, divenute famose e apprezzate in tutto il mondo.
L’esposizione fotografica fa seguito ad altre iniziative speculari, fra le quali spicca “Obiettivi su Burri”, mostra che lo scorso anno è stata dedicata alle opere di 36 fotografi che, dal 1954 al 1993, ritrassero l’artista tifernate impegnato nella realizzazione delle sue opere e la successiva giornata di studi sul tema “Fotografia: opera e/o documento?” durante la quale intervennero fotografi, critici, studiosi di fotografia e testimoni di momenti rilevanti della vita di Burri, tra cui lo stesso Amendola.
Presso gli Ex Seccatoi, nell’area delle esposizioni temporanee, per l’occasione saranno esposte quarantaquattro stampe fotografiche di grandi dimensione e opere uniche degli artisti in mostra: Burri, Vedova e Nitsch; inoltre, nel settore della documentazione saranno proiettati filmati loro dedicati. A corredo della mostra, un catalogo che oltre a contenere le rappresentazioni fotografiche di Amendola contiene un testo critico del curatore Bruno Corà.
La mostra è prodotta dalla Fondazione Palazzo Albizzini Collezione Burri in collaborazione con la Fondazione Vedova di Venezia e la Fondazione Morra di Napoli e si avvale della cura dell’immagine e dell’allestimento dell’architetto Tiziano Sarteanesi, con la cooperazione di tutto lo staff della Fondazione Burri.
