Un anno fa Carlo Spini e Gabriella Viciani rimanevano vittime di un disastro aereo in Africa. Un anno dopo il loro ricordo è vivo e forte

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12 Marzo 2020

Carlo Spini e Gabriella Viciani, due nomi che rimarranno impressi nella mente di tante persone per ciò che hanno fatto e per la tragedia che li ha portati via.

Il 10 marzo di un anno fa il Boeing 737 della Ethiopian Airlines dopo il decollo a 60 km da Addis Abeba in Africa è precipitato. Nello schianto hanno perso la vita 147 persone, fra gli 8 italiani a bordo anche i coniugi Spini.

Il dolore incredibile che ha travolto la famiglia, figli e nipoti e tutta la città di Sansepolcro, ha piano piano lasciato il posto alla dolcezza del loro ricordo, per tutto ciò che nel corso della loro vita avevano fatto, sia nel mondo della sanità locale che nel volontariato soprattutto in Africa, la loro seconda casa. Carlo e Gabriella erano fondatori dell’associazione “Africa tremila” che da anni opera nelle zone più disagiate dell’Africa per portare aiuti economici e sanitari. A loro nello scorso autunno è stato intitolato l’ospedale nel sud del Sudan che con fatica stavano costruendo, uno dei tanti.

Ma sono stati molti i riconoscimenti in questi lunghi mesi, i figli hanno cercato di proseguire il loro impegno cercando di presiedere alle iniziative in loro nome e contribuendo fattivamente ad azioni di volontariato grazie all’amore per il prossimo che i genitori avevano incondizionatamente tramandato. Il loro è stato l’inizio di un percorso di aiuto che continuerà a dare speranza alle popolazioni dell’Africa, e saranno sempre un esempio per tutti, ora e negli anni a venire perché nessuno dimentichi quanto sia importante tendere la mano al prossimo.

 

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