Sport e solidarietà, i successi dell'Asd “Beata Margherita”

“Per i nostri ragazzi ogni esperienza è un grande traguardo raggiunto”

19 Marzo 2023
gruppo Asd Beata Margherita

L’Asd “Beata Margherita” di Città di Castello ha fatto del binomio sport-solidarietà una vera e propria missione. La società sportiva tifernate, guidata dalla presidente Gabriella Piaggesi, è affiliata alla Fisdir (Federazione Italiana Sport Paralimpici degli Intellettivi Relazionali) e negli anni ha raggiunto grandi risultati sia a livello agonistico che sociale annoverando, fra i suoi atleti, anche alcuni campioni italiani. La nostra intervista a Daniela Bambini e Beatrice Bigotti, rispettivamente tecnico e segretaria della società.

Quando nasce l’Asd “Beata Margherita”?

La società nasce come torball club nel 1979, ma prende il nome di “Beata Margherita” nel 1986. Il nome è stato scelto proprio dalle ragazze dell’Istituto “Beata Margherita” di Città di Castello, conosciuto anche con il nome di Istituto delle “Ciechine”, struttura che negli anni si è dedicata alla formazione delle ragazze non vedenti, ma ormai chiusa dal 1999. Tutto è partito da un’iniziativa di una suora illuminata dell’istituto: decise di chiamare una squadra di Perugia che praticava da tempo il torball, uno sport  a squadre pensato appositamente per i non vedenti.  Le ragazze dell’istituto hanno imparato subito le regole di questo sport e da lì è partita anche la passione. Come gruppo abbiamo partecipato a numerose gare in tutta Italia, le nostre trasferte servivano anche alle ragazze non vedenti per autogestirsi, è stato molto bello. A livello sportivo sono state tante le soddisfazioni, nel 1995 abbiamo anche vinto il Campionato Italiano di torball.

Com’è costituito il vostro gruppo sportivo?

Con la chiusura dell’Istituto “Beata Margherita” si sono ridotte tante risorse, soprattutto per le ragazze che vi erano ospitate. Abbiamo deciso, però, di non concludere l’esperienza sportiva iniziata con il torball. Ci siamo resi conto che potevamo fare tantissimo nel nostro territorio, imparando a conoscere le caratteristiche uniche dei tanti ragazzi disabili captandone tutti gli aspetti positivi. Ci siamo affiliati alla Fisdir, la Federazione Italiana Sport Paralimpici degli Intellettivi Relazionali, anche se è ancora difficile il rilascio delle certificazioni agonistiche a persone con disabilità. Per questo, noi siamo nell’ambiente promozionale, anche se avremmo degli atleti che potrebbero tranquillamente essere inseriti fra gli agonisti per le loro potenzialità.

Quali sono le attività che praticate?

Dopo il torball, con le ragazze del “Beata Margherita” abbiamo iniziato a praticare atletica leggera, ottenendo anche grandissimi risultati nelle varie specialità. Nel 1988 abbiamo partecipato come unica società umbra composta da atleti non vedenti ad un Campionato Nazionale per società organizzato a Gubbio, siamo arrivati secondi ad un punto dalla prima squadra classificata, mentre ci siamo aggiudicati il primo posto nel Campionato del 1992. Sono state tante le soddisfazioni, abbiamo avuto anche la fortuna di “scoprire” nel nostro gruppo una velocista, Maria Ligorio, diventata Campionessa Italiana nelle specialità dei 100 m e 400 m, lei ha partecipato anche a ben quattro Paralimpiadi. Un’altra soddisfazione l’abbiamo avuta con un ragazzo di Terni che studiava a Città di Castello, diventato Campione Europeo nei 10mila metri: anche lui ha partecipato ad alcune Paralimpiadi, fra le quali quella di Sidney. Oggi, oltre all’atletica, i nostri ragazzi praticano anche nuoto avanzato, calcetto e bocce.

I vostri ragazzi, oltre ai vari appuntamenti settimanali dedicati agli allenamenti, prendono parte anche a gare e competizioni.

Prenderemo parte alla seconda giornata del Campionato regionale di calcio a 5 Fisdir, strutturato come un vero torneo. Noi ci presenteremo con due squadre e incontreremo i ragazzi della Pantera Umbertide, di Gubbio e di Gualdo Tadino. Abbiamo partecipato qualche settimana fa al sesto torneo di bocce miste, con squadre costituite da coppie formate da un ragazzo disabile e un atleta della bocciofila di Città di Castello, questa è una formula molto interessante. Ci stiamo preparando ad un’iniziativa che organizzeremo il 3 aprile in collaborazione con l’Istituto Franchetti-Salviani, un torneo di calcio a 5 con squadre miste. Il calcio adattato è strutturato in maniera molto interessante, i normodotati devono agevolare i ragazzi disabili, gli unici che possono fare gol. Nelle varie iniziative collaboriamo anche con altre realtà del territorio, fra cui la cooperativa "La Rondine", ma abbiamo in programma di aprirci ad altre collaborazioni, per noi sempre molto importanti.

Qual è l'esperienza più bella a cui avete preso parte?

Per noi, la cosa più bella è vedere la loro soddisfazione dopo ogni gara, vederli gioire durante le premiazioni è qualcosa di indescrivibile, questo ci rende orgogliosi e felicissimi. I ragazzi si impegnano tantissimo, ogni esperienza per loro è esaltante. 

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“Per i nostri ragazzi ogni esperienza è un grande traguardo raggiunto”