Sospese le attività alla Color Glass: ecco la storia dell'azienda

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17 Maggio 2018

La Color Glass è una società per azioni di proprietà di un gruppo di Trento ed opera a Trestina nella trasformazione, in biossido di titanio, di fanghi provenienti dalla produzione industriale di catalizzatori in ceramica che arrivano da un'impresa di Ferrara. Praticamente sono quantitativi di fango di scarto che vengono poi portati ad alte temperature nei forni aziendali ed escono sotto forma di una sostanza tipo ghiaia a sua volta riutilizzabile.

L’approdo di Color Glass in Alta Valle del Tevere è preceduto da una lunga storia che parte dal 2005, quando un tecnico di laboratorio di Città di Castello, con esperienza nel settore ceramico, ebbe l’intuizione di recuperare un rifiuto speciale non pericoloso con un processo di essiccazione in forno. In quell’anno fu attivata la relativa procedura autorizzativa. L’azienda in questione era la “Eurocer" e aveva sede nel sito che era della ex Cama Rossi. Nel 2006 inizia l’attività di recupero del rifiuto speciale.

Nel 2011, entra un imprenditore del settore, socio di Color Glass che rileva la ex Eurocer.

Ma per la popolazione residente i fumi che escono dai camini dell’azienda rendono l’aria irrespirabile ed hanno un odore nauseabondo. I cittadini, già riuniti nel comitato per la salute Altotevere sud, lamentano il fatto che l’azienda opera anche in mancanza della valutazione d’impatto ambientale esclusa dalla Regione nel 2016.

In questi ultimi mesi è iniziato un lungo percorso di autorizzazioni e monitoraggi, conferenza dei servizi in regione, commissioni comunali, sopralluoghi, fino alla sospensione delle attività imposta dalla Usl dopo gli ultimi risultati di Arpa che evidenziano il superamento dei limiti rispetto alle autorizzazioni concesse.

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