Sessantotto anni di AVIS Città di Castello

Il presidente Novelli: "La donazione, un gesto che regala la vita"

21 Maggio 2022
Marcello Novelli Avis

Marcello Novelli, presidente di Avis Città di Castello

Dal 1927 AVIS, Associazione Italiana di Volontari del Sangue, è attiva nel territorio nazionale con lo scopo di garantire un’adeguata disponibilità di sangue e dei suoi componenti attraverso la promozione del dono tramite eventi ed iniziative volte alla conoscenza dell’importante e preziosa attività. Con oltre 3400 sedi nazionali, dal 1954 AVIS è attiva anche a Città di Castello, realtà da tre anni guidata dal presidente Marcello Novelli con il quale abbiamo dialogato sulle attività e le varie iniziative promosse dall’associazione nel territorio dell’Alta valle del Tevere.

Da quanti anni è in attività Avis Città di Castello?

L’Avis regionale è nata agli inizi degli anni ’50, poi successivamente sono state fondate le realtà di Foligno, Orvieto, Perugia e nel 1954 quella di Città di Castello. Negli anni la scienza ha fatto passi da gigante per quanto riguarda la salute e la protezione del donatore e di chi riceve sangue. In questi anni a Città di Castello siamo cresciuti tanto, grazie anche ai nostri donatori. Ringraziamo tutti loro che dal 1954 hanno permesso di portare avanti questo impegno: è un progetto bellissimo, bisogna fare i conti con la realtà della vita, donare il sangue è un gesto importantissimo e fa anche bene alla salute perché si fa prevenzione. In Umbria siamo 62 Avis più due Avis provinciali e una regionale.

Quali sono i numeri dell’Alta valle del Tevere in termini di donazione di sangue?

A livello regionale facciamo circa 38 mila donazioni annue, a livello locale siamo arrivati ad avere nel 2015 ben 2500 donazioni, lo scorso anno abbiamo mancato di poco questo obiettivo. Negli anni abbiamo avuto un calo legato al naturale rimpiazzo di donatori anziani con donatori più giovani che, in generale, donano meno. Quest’anno credo che riusciremo a superare le 2500 donazioni con 1400 donatori attivi, abbiamo un alto indice di donazione. In questi tre anni di presidenza ho cercato di sviluppare anche molti progetti con i giovani che per noi sono molto importanti perché hanno una vita legata alla donazione molto lunga, di circa 40/50 anni. L’età media si sta abbassando sotto i trent’anni, questa è una cosa molto importante, lo scorso anno abbiamo avuto 123 nuovi donatori, più della metà sono donne.

Come è cambiato negli anni l’approccio della società alla donazione?

Oggi abbiamo coinvolto molti istituti superiori del nostro territorio che voglio davvero ringraziare, abbiamo iniziato ad ottobre con il liceo classico “Plinio il giovane”. Le scuole hanno preso a cuore la donazione del sangue e il corretto stile di vita, ci hanno offerto una grande collaborazione, non potendo entrare a scuola a causa del Covid abbiamo fornito noi stessi agli istituti dei book con tutte le informazioni relative all’Avis e alla donazione del sangue, nei loro percorsi formativi hanno inserito anche il nostro discorso. Alcuni ragazzi hanno poi aderito attivamente al progetto diventando loro stessi donatori.

Grazie all’iniziativa “Progetto Scuole” conoscenza e informazione passano anche attraverso il mondo scolastico

Da tanti anni abbiamo iniziato un rapporto di collaborazione con le scuole, nel 2020 ho avuto l’idea di dar vita al “Progetto Scuole”. Grazie alla collaborazione dei dirigenti scolastici abbiamo messo a punto questo discorso. Abbiamo avuto più di trecento ragazzi che ad oggi si sono recati a fare lo screening. C’è stata anche grande collaborazione con altre realtà locali come la società Carat che si occupa dei trasporti scolastici, la Fondazione Cassa di Risparmio che ci dà sostegno economico, Sogepu e il comitato soci Coop Alta valle del Tevere, con tutti loro condividiamo la veicolazione di messaggi legati  ai corretti stili di vita. Quest’anno abbiamo iniziato questo percorso con il liceo classico “Plinio il giovane”, con loro abbiamo provveduto anche alla piantumazione simbolica di 3 piante nel giardino della scuola, una di melograno e due di alloro per dare un bel messaggio che sia legato all’idea della donazione del sangue. Mi piacerebbe che questa iniziativa sia mantenuta nel tempo, per attingere sempre più ai giovani.

Oltre al “Progetto Scuole” quale altre iniziative ed attività organizzate in vallata?

Organizziamo diverse iniziative con i giovani e questo ci porta naturalmente anche ad entrare in contatto con i genitori. Con il gruppo ciclistico Avis abbiamo organizzato fino allo scorso anno una festa in piazza a Città di Castello in cui raccoglievamo le varie adesioni per diventare nuovo donatore. Vogliamo rinfrancare il rapporto di collaborazione con il comune per cercare di  veicolare ancora di più il messaggio sull’importanza della donazione, per esempio grazie anche allo sportello del cittadino. A dicembre organizziamo sempre il tradizionale concerto di auguri, lo facciamo per ringraziare i nostri donatori, ma anche per far conoscere la nostra realtà. La cosa più importante rimane sempre il passaparola, bisogna parlare con le persone, questa è la cosa fondamentale.

Questo fine settimana dopo trent’anni torna ad essere ospitata in Umbria l’assemblea generale dell’Avis Nazionale

E’ stata una lunga battaglia riportare l’assemblea generale in Umbria, siamo una realtà piccola, ma per noi è un riconoscimento importante. L’Avis nazionale detta le linee guida, seguiremo con attenzione quest’assemblea che si svolgerà a Perugia nel fine settimana cecando di trarre il più possibile anche dalle Avis di altre regioni che sono veramente la colonna portante delle donazioni a livello nazionale.

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