Scuole di Sansepolcro chiuse agli studenti umbri: c'è il dietrofront dei dirigenti

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09 Febbraio 2021

Alla fine c'è stato il dietrofront delle scuole della Valtiberina: da domani, martedì 9 febbraio, potranno partecipare alle lezioni anche gli umbri, che proprio oggi avevano ricevuto lo stop ad entrare negli istituti.

La decisione è arrivata nella tarda serata di oggi, lunedì 8 febbraio, e comunicata – anche in questo caso – attraverso le pagine web degli istituti.

«A seguito dello scambio avuto con il sindaco di Sansepolcro e con l'Ufficio Scolastico Provinciale, teso a valutare una possibile chiusura della scuola per tutti gli studenti a scopo cautelativo vista la naturale contiguità dei Territori della Valtiberina Umbra e Toscana, si ritiene opportuno continuare con la scuola in presenza al 50% in attesa delle decisioni delle Istituzioni superiori. Di conseguenza da domani, 9 febbraio 2021, gli studenti umbri e toscani saranno in presenza per i gruppi in precedenza comunicati». E' quanto scritto dal dirigente scolastico Claudio Tomoli nel sito "liceosansepolcro.it".

Il dirigente scolastico dell'istituto «Giovagnoli», Giuseppe De Iasi, in una circolare mette in evidenza che «A seguito di sopraggiunta emissione e ricezione di una nota della Regione Umbria,si prende atto che pur non tutelando la popolazione scolastica aretina ci costringe a ritirare la precedente comunicazione. Pertanto sarà di esclusiva competenza delle famiglie la scelta di far seguire le lezioni previste in presenza in modalità Dad per il proprio figlio/a. Tale disposizione resta in vigore per l’intera settimana a venire come già precedentemente comunicato. Il personale docente, di conseguenza, sarà in regolare servizio, ferma restante la possibilità di svolgere il proprio orario lavorativo “a distanza” su esplicita richiesta e compatibilmente con la possibilità di gestione delle classi in presenza, senza inficiare negativamente sull’andamento scolastico di altre classi. Il personale Ata, per il quale non si configura più ipotesi di “causa di forza maggiore” deve essere in servizio, ferma restante la possibilità di restare a casa con giustificativo dell’assenza secondo le modalità previste dalla legge».

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