Rimborsi Tari a 281 famiglie. Bassini: «Misura straordinaria»

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12 Febbraio 2021

A contrasto della povertà e dalle difficoltà legate alla pandemia da Covid 19, dal Comune arrivano i rimborsi Tari per 281 famiglie tifernati.

«L’operazione Tari si è conclusa con risultati a nostro parare molto positivi perché questa agevolazione ha permesso di corrispondere come ristoro per le spese della tassa sui rifiuti urbani un contributo tra 130 euro, per famiglie sotto 3 membri, e 180, per famiglie sopra i 3 componenti, che avessero un Isee pari a 16 mila euro» commenta l’assessore del comune di Città di Castello Luciana Bassini, sottolineando come «abbiamo dato risposta a tutte le domande conformi ai criteri dei due bandi relativi al rimborso per un importo complessivo di 42 mila euro. Il rimborso Tari è solo una delle iniziativa a contrasto delle conseguenze economiche del Covid sulla società ma ci ha consentito di dare un aiuto concreto e con tempistiche contenute a molte famiglie che da marzo in poi hanno subito una decurtazione delle loro entrate. Per questo motivo mentre nel primo bando l’Isee era fino a 10mila euro, nel secondo abbiamo alzato la soglia a 16mila, ampliando la platea di chi può accedere a questo beneficio economico in un momento in cui molte famiglie stanno continuando ad accusare una riduzione del proprio reddito».

L’avviso era riservato ai titolari di utenze domestiche del servizio di raccolta rifiuti (Tari) aventi diritto al rimborso di quanto sostenuto nel 2019 e in regola con i pagamenti. Facendo una ricognizione delle misure straordinarie attivate dal comune di Città di Castello sul fronte della lotta alla povertà da Covid, come ormai viene chiamata la nuova crisi dei consumi interni, l’assessore cita: «I buoni spesi attualmente in distribuzione attraverso un procedimento di attribuzione tecnologico ed automatico, il Family Tech per abbattere il divario digitali di adulti e studenti, il Noinsieme, che rinforza l’aiuto per i beni di prima necessità, il bando per famiglie numerose. Accanto a questi ammortizzatori informali, sarà necessario pensare un nuovo sistema di welfare in grado di sostenere le fasce diventate vulnerabili e di creare le condizioni di una ripresa generale».

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