Nasce in Umbria la prima filiera mondiale del tartufo

Capofila del progetto l'azienda Giuliano Tartufi di Pietralunga

19 Febbraio 2023
La presentazione del progetto, venerdì 17 febbraio

La presentazione del progetto, venerdì 17 febbraio

Prende il via in Umbria il progetto “Fidanzati per dieci anni” che vede nascere ufficialmente la prima filiera mondiale del tartufo. Capofila dell’iniziativa, che vede coinvolte 71 aziende del settore, la Giuliano Tartufi spa di Pietralunga: il progetto nasce con l’obiettivo di incrementare la produzione del pregiato tubero, sia nella quantità che nella qualità, rendendo il tutto tracciabile al fine di conferire al prodotto un ulteriore valore aggiunto. 

I dettagli dell’iniziativa sono stati resi noti nel corso di una conferenza di presentazione a cui hanno preso parte Giuliano Martinelli, titolare della Giuliano Tartufi spa, Roberto Morroni, vicepresidente e assessore alle politiche agricole della regione Umbria, Paolo Guelfi, dirigente dell’assessorato all’agricoltura della regione Umbria, Mirko Ceci, sindaco di Pietralunga e Matteo Giambartolomei, amministratore unico di Umbriaflor, azienda che fornirà le piantine necessarie alla coltivazione del tartufo.

Come sottolineato da Morroni, quella umbra risulta essere la prima filiera mondiale del tartufo: nel progetto sono stati investiti oltre 5 milioni di euro dei complessivi 30 milioni destinati allo sviluppo delle filiere, fondi che verranno impiegati per intensificare la produzione del tartufo favorendo le aziende di trasformazione e commercializzazione. 

Il progetto di filiera presentato dalla Giuliano Tartufi si è posizionato al primo posto del bando emesso dalla regione Umbria al quale hanno partecipato 72 aziende umbre per un totale di 122 ettari di terreno. Di questi, 22 ettari sono stati messi a disposizione dalla ditta Passeri Tartufi di Assisi. Per ogni ettaro verranno piantate circa 400 piantine per un totale di oltre 50 mila. Le cinque filiere tartuficole nate grazie al bando coltiveranno a tartufo in totale circa 500 ettari di terreno. 

“La particolarità di questo bando” ha dichiarato Giuliano Martinelli “riguarda l’utilizzo di terreni marginali o abbandonati, dove cioè non vi veniva coltivato nulla. Questo è, perciò, un modo per rivitalizzare queste aree. A maggior ragione in un territorio come Pietralunga dove sono pochissime le colture che si possono portare avanti. Qui, ad esempio, il clima e il terreno non sono adatti né per gli ulivi né per le viti. Con questo bando vi potremo però far nascere tartufi, aiutando così le nostre realtà agricole a sopravvivere e svilupparsi”. 

Il progetto di filiera prevede una collaborazione di dieci anni fra le aziende: agli agricoltori, la regione concede un contributo pari al 50 per cento delle spese sostenute per avviare la coltivazione e saranno affiancati da un gruppo di agronomi ed esperti di tartuficoltura. Questa iniziativa permetterà di collegare piccole aziende agrarie, che si occuperanno della produzione, ad aziende più strutturate, che si faranno carico della raccolta, lavorazione, promozione e commercializzazione, dando così vita a una filiera tracciata cento per cento umbra. 
 

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Capofila del progetto l'azienda Giuliano Tartufi di Pietralunga