La moschea di Umbertide travolge sindaci, assessori, tecnici e l'Imam. Concluse le indagini, tredici indagati anche per abuso d'ufficio

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28 Novembre 2019

Tredici persone indagate, due ex sindaci, tecnici comunali, assessori, l’Imam e i membri dell’associazione islamica.

La moschea di Umbertide travolge tutti: 150 mila euro di costo per il terreno acquistato in tre diversi momenti, ma senza i crismi dell’evidenza pubblica.

Il tutto grazie a una delibera che ha consentito il frazionamento del terreno per la maxi moschea attorno alla ex serra ricalcolandone il valore.

Insomma la concessione del terreno su cui è stata costruita la moschea  è frutto di un abuso d’ufficio e per questo la Procura di Perugia ha fatto recapitare l’avviso di conclusione delle indagini a 13 persone. Tra di loro i due ex sindaci, Giampiero Giulietti e Marco Locchi (in concorso), l’imam di Umbertide, altri rappresentanti dell’associazione islamica ed ex assessori.

Il pubblico ministero Gemma Miliani, che aveva aperto un fascicolo in seguito all’esposto di Valerio Mancini della Lega, accusa i 13, a vario titolo, di abuso d’ufficio e turbata libertà degli incanti. In particolare, Giulietti, insieme ad alcuni dei suoi assessori, tecnici comunali, all’imam Chafiq El Oqayly e ai consiglieri del direttivo dell’associazione culturale, sono accusati di abuso d’ufficio perché, sull’assegnazione dei terreni attorno alla costruenda moschea con vari aspetti legali

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