Ius Soli: è scontro tra Lega Nord e Sinistra. Per Marchetti e Mancini Bacchetta trascura le esigenze della città

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14 Novembre 2017

“Non bastava il ridicolo sciopero della fame a staffetta annunciato da molti parlamentari del Pd, ora circola pure un documento ufficiale, sottoscritto da alcuni sindaci umbri, in cui si chiede al governo di accelerare la pratica ius soli. Rimaniamo basiti di fronte alle priorità scelte da una sinistra sempre più alla deriva”. A sollevare la questione i consiglieri comunali Lega Nord Città di Castello, Riccardo Augusto Marchetti e Valerio Mancini i quali hanno appreso che, tra i firmatari del documento in questione, oltre al sindaco Locchi, c’è pure il primo cittadino tifernate Luciano Bacchetta. “Un sindaco che a quanto ci risulta, non aderisce, giustamente, allo Sprar (gestione dei richiedenti asilo affidata al comune), chiede l’approvazione urgente dello ius soli. Qualcosa non torna – annuiscono i due esponenti del Carroccio - che ci sia accondiscendenza politica in vista di ben ambite poltrone? Il sindaco Bacchetta ha dimostrato, numeri alla mano di non aver assolutamente bisogno del PD, ormai in caduta libera per queste politiche, non si capisce quindi questa folle scelta di appoggiare la svendita della nostra cultura. Dai sindaci dell’Alta Valle del Tevere, ivi compreso Bacchetta, ci saremmo auspicati una così forte determinazione per risolvere i problemi del comprensorio, che sono davvero tanti, non certo per un argomento di caratura nazionale e che vende la storia e la tradizione italiana agli extra comunitari. Il sindaco Bacchetta avrebbe dovuto “scomodare” il governo centrale per chiedere finanziamenti per la piastra logistica, per ripristinare un treno che non c'è, avrebbe dovuto impegnarsi per riaprire la biblioteca comunale o rinvigorire il centro storico, ma evidentemente la concorrenza dell'assessore Cecchini alle prossime regionali, lo ha indotto a trascurare Città di Castello e battersi per questa scellerata proposta di legge, assimilandosi politicamente al compagno Verini, in sciopero della fame per lo ius soli. A nostro avviso – concludono i due leghisti – la cittadinanza dovrebbe essere il punto di arrivo di un percorso volto all’integrazione e al rispetto della cultura italiana, non certo un punto di partenza ove la cittadinanza viene svenduta in cambio di un sostanzioso e straniero consenso elettorale e bacino di voti”.

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