Infrastrutture e nuove acquisizioni al centro del summit fra sindacati e Confindustria

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29 Gennaio 2021

L’andamento delle aziende altotiberine durante la pandemia, le cessioni di proprietà e l'assenza di adeguate infrastrutture sono stati i temi al centro di un incontro fra i vertici della locale Confindustria, rappresentati dal presidente Raoul Ranieri e dal dottor Domenico Taschini dell’associazione industriale regionale, e le diverse sigle sindacali, fra cui Maurizio Maurizi per la Cgil, Antonello Paccavia della Cisl, Sandro Belletti e Bruno Allegria per la Uil.

Nell’incontro si è analizzato l’andamento delle imprese.

«A fronte delle difficoltà che ad un anno si stanno determinando e vicino a situazioni complesse e già presenti prima dell'inizio della pandemia – hanno spiegato – c'è un tessuto produttivo dinamico che sta reagendo bene soprattutto in alcuni settori fra cui alimentare, abbigliamento e cartotecnico, con solo qualche flessione nel settore metalmeccanico e un inizio di ripresa per l’edilizia».

I sindacati hanno espresso forte preoccupazione anche per le cessioni di proprietà che sono avvenute in diverse significative aziende.

«C'è un allargamento della presenza delle multinazionali nel nostro territorio – hanno spiegato ancora - con possibili difficoltà nelle prospettive di mantenimento produttivo in loco», mentre i rappresentanti dell’associazione industriali hanno rassicurato sulla solidità dei gruppi industriali intervenuti e sulla loro volontà di garantire le attività nel territorio.

Cgil, Cisl e Uil hanno puntato l'attenzione sui temi della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro e nella crescita delle relazioni sindacali.

Per quanto concerne la competitività territoriale è dovere di entrambe le parti di impegnarsi per risolvere il gap infrastrutturale che penalizza l’intero territorio, le imprese e i cittadini, anche grazie alle eventuali risorse messe in campo dal Recovery Plan.

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