Influenza, in Toscana in corso la campagna di vaccinazione

Tutte le categorie per le quali la somministrazione è raccomandata e gratuita

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24 Ottobre 2022
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In Toscana è in corso la campagna di vaccinazione antinfluenzale: “Il virus dell’influenza – fa notare la Regione – può portare complicanze anche gravi, ecco perché la vaccinazione rappresenta un'importante misura di protezione per sé stessi e per gli altri, semplifica la diagnosi, riduce le complicanze e favorisce l'efficienza dell'assistenza sanitaria”.

La vaccinazione può essere effettuata presso il proprio medico curante o i centri vaccinali.

Per chi è raccomandata e gratuita

La somministrazione è “fortemente raccomandata” ed offerta gratuitamente a varie categorie di soggetti. Per quanto riguarda il criterio anagrafico, il requisito dell’età pari o superiore a 65 anni è in questa stagione abbassato a 60 anni “a causa del permanere dell’emergenza Covid-19, al fine di facilitare la diagnosi differenziale nelle fasce di età di maggior rischio di malattia grave”). Vi sono poi le persone – a partire dai sei mesi di età – affette da una serie di patologie: malattie croniche a carico dell'apparato respiratorio, malattie dell'apparato cardio-circolatorio, diabete mellito e altre malattie metaboliche, insufficienza renale/surrenale cronica, malattie degli organi emopoietici ed emoglobinopatie, tumori, malattie congenite o acquisite che comportino carente produzione di anticorpi, malattie infiammatorie croniche, patologie per le quali sono programmati importanti interventi chirurgici, patologie associate a un aumentato rischio di aspirazione delle secrezioni respiratorie, epatopatie croniche, perdita di fluidi cerebrospinali, alcoolismo cronico, asplenia anatomica o funzionale, splenectomia, deficienza dei fattori terminali del complemento, riceventi fattori della coagulazione concentrati.

Ancora, fanno parte dell’elenco bambini e adolescenti in trattamento a lungo termine con acido acetilsalicilico; bambini sani nella fascia di età 6 mesi – 6 anni; donna in gravidanza o nel periodo postpartum; individui ricoverati in strutture per lungodegenti; medici e personale sanitario che per la loro attività potrebbero trasmettere l’influenza a soggetti ad alto rischio; famigliari e contatti di soggetti ad alto rischio; forze di polizia, vigili del fuoco, forze armate, polizia municipale, protezione civile, addetti delle poste, volontari dei servizi sanitari di emergenza, personale delle case di riposo, degli asili nido e delle scuole; lavoratori particolarmente esposti; allevatori, addetti al trasporto di animali vivi, macellatori e vaccinatori di animali veterinari; donatori di sangue.

A partire dai nati nel 1950 e ai soggetti a rischio viene somministrata gratuitamente anche la vaccinazione contro lo pneumococco, il batterio principale responsabile delle polmoniti. Per i nati dal 1952 è offerta inoltre la vaccinazione anti-Herpes Zoster.

Le misure di protezione individuale

“La trasmissione del virus dell'influenza tra le persone – ricorda la Regione – avviene attraverso le gocce di saliva di chi tossisce o starnutisce, ma anche attraverso il contatto con mani contaminate dalle secrezioni respiratorie. Per questo, una buona igiene delle mani e delle secrezioni respiratorie può giocare un ruolo importante nel limitare la diffusione dell'influenza.

Queste le misure di protezione personale non farmacologiche individuate dal Centro europeo per il controllo delle malattie:

  • lavare accuratamente le mani per almeno 40-60 secondi;
  • coprire bocca e naso quando si starnutisce o tossisce, usare un fazzoletto di carta monouso e gettarlo nel cestino;
  • se possibile, rimanere in casa in presenza di malattie respiratorie febbrili, specialmente in fase iniziale.
  • evitare di toccarsi occhi, naso o bocca;
  • usare mascherine da parte delle persone con sintomatologia influenzale, perché possono ridurre le infezioni tra i contatti stretti;
  • evitare il contatto stretto con persone ammalate mantenendo una distanza di almeno un metro da chi presenta sintomi dell'influenza ed evitare posti affollati; se non è possibile mantenere la distanza, ridurre il tempo di contatto stretto con persone malate.

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