Il settore terziario tiene alto i tasso occupazionale in Umbria, olio e vino vincono sulla crisi dell'export in Toscana

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18 Febbraio 2020

L’Umbria e la Toscana, due regioni che sanno rialzarsi cambiando i propri punti di forza. La prima soffre per la crisi del lavoro e punta sul turismo, la seconda fa conto sull’economia di Vino e Olio dopo l’entrata in vigore dei dazi sui prodotti italiani in America. Dalle analisi statistiche realizzate dall’Osservatorio sul mercato del lavoro nel Terziario e nel Turismo-Umbria emerge che il mondo del lavoro è fortemente in crisi, ma a reggere nel “Cuore verde dell’Italia” è il settore del turismo che evidenzia come nel secondo trimestre del 2019 sono stati circa 8.000 in più gli occupati nel terziario (facendo salire a 264.000 la quota totale, oltre il 72% dei 355.000 occupati della regione). Numeri importanti che fanno cambiare gli obbiettivi soprattutto dei giovani che hanno modo di formarsi e specializzarsi nel settore terziario, ad oggi il vero futuro della regione. In Toscana si evidenzia invece una percentuale interessante per quanto riguarda l’esportazione di olio e vino ed è su questi prodotti che si deve puntare dunque per tenere alto l’export delle eccellenze locali. Coldiretti evidenzia che le esportazioni di Parmigiano Reggiano e Grana Padano negli Stati Uniti sono praticamente dimezzate nei due mesi successi all’entrata in vigore dei dazi il 18 ottobre 2019. Il vino e l’olio sono i prodotti che hanno però mantenuto una forte richiesta oltreoceano, serve dunque fare squadra per aiutare anche i settori in calo e puntare sulle eccellenze made in Tuscany per mantenere alta la richiesta dall’estero.

 

 

 

 

 

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