Il saluto di monsignor Cancian in consiglio comunale

“Con i sindaci tifernati condivise gioie e sofferenze della città”

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09 Giugno 2022
Monsignor Cancian in consiglio comunale

Monsignor Cancian in consiglio comunale

Monsignor Domenico Cancian, ancora per pochi giorni amministratore pastorale della diocesi di Città di Castello, è stato ospite questo pomeriggio del consiglio comunale tifernate, dove ha pronunciato un discorso di commiato.

“Ricordo l’accoglienza dell’allora sindaco Fernanda Cecchini”, ha detto in apertura con riferimento al suo arrivo a Città di Castello nel 2007. “Da allora mi sono sentito cittadino tifernate a tutti gli effetti. Col sindaco Luciano Bacchetta ed ora con Luca Secondi abbiamo condiviso le gioie e le sofferenze della città, le feste, i lutti, la pandemia, tanti momenti ufficiali e innumerevoli incontri personali”.

I palazzi del comune e quello del vescovado “mi parlavano della bellezza dell’arte che unisce in modo stupendo cultura umana e cristiana, storia civile e religiosa in una sintesi straordinaria”, ha aggiunto Cancian. “Ho cercato, nel rispetto dell’autonomia dell’azione politica e di quella ecclesiale, la collaborazione per promuovere il bene comune, i valori che sono alla base della convivenza civile e ancor più della fratellanza, fondamenti di una comunità di alto profilo”, ha aggiunto.

Con riferimento a quelle che ha definito “le nuove sfide del terzo millennio”, come pandemia e guerre “con le relative preoccupanti conseguenze, ma anche con le preziose e creative risposte in atto”, il vescovo ha individuato “nella nostra storia l’ispirazione per realizzare un nuovo umanesimo declinato su una più matura concezione della democrazia, della libertà, della giustizia, della pace e della fraternità. Un laboratorio aperto. Non possiamo immaginarle acquisite. Ponendo alla base la dignità di ogni persona, a partire dai più poveri e svantaggiati, dall’accoglienza e dall’integrazione di tutti, come stanno cercando di fare la Caritas e le parrocchie in collaborazione coi servizi sociali, con le famiglie, con la scuola, con i giovani, gli anziani e i malati. Tenendo conto della complessità del tempo che viviamo e cercando di valorizzare l’inclusione e l’interculturalità, il dialogo e la solidarietà”.

“L’auspicio – ha detto tra l'altro Cancian – è quello di riscoprire e ripartire da ciò che è veramente umano, solidale e fraterno, incarnandolo nella modernità. Dove ragione e fede possono ancora creare un nuovo mondo meno individualista, meno consumista e più attento all’inclusione di tutti su livelli sempre più alti. Concludo con un invito alla fiducia e alla speranza fondate sulla buona volontà di tutti e anche sulla certezza che Dio è dalla nostra parte”.

“Grazie di cuore per l’accoglienza, per il bene che mi avete voluto con tutti i miei limiti. Vi assicuro il mio affettuoso ricordo”, ha affermato infine il vescovo prima di uno scambio di doni con il sindaco che ha segnato il termine della cerimonia.

Monsignor Domenico Cancian è stato vescovo di Città di Castello per 15 anni, fino alle dimissioni per raggiunti limiti di età. Al suo posto il papa ha nominato il 7 maggio scorso monsignor Luciano Paolucci Bedini, unendo "in persona episcopi" le diocesi di Gubbio e Città di Castello. Il vescovo Paolucci farà il suo ingresso ufficiale nella diocesi tifernate sabato 18 giugno alle 18.

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“Con i sindaci tifernati condivise gioie e sofferenze della città”