Il consigliere comunale Marco Gasperi è indagato per rapina. Alle accuse risponde "solo uno scambio di persona"

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23 Dicembre 2019

Per gli inquirenti è Marco Gasperi, vicepresidente del consiglio comunale di Città di Castello in quota M5s, ex candidato a sindaco nel 2016 , il responsabile della rapina messa in atto il 10 aprile che il 10 aprile quando col volto coperto e la pistola in mano, fece irruzione alla  sala scommesse Gold Faraone facendosi consegnare da una dipendente circa 4.500 euro.

Nelle scorse settimana la procura della Repubblica di perugia lo ha indagato per il reato 415 bis rapina aggravata notificando all’uomo un avviso di conclusione delle indagini preliminari. I carabinieri, parlano di “pesante quadro indiziario” e di “gravi indizi di colpevolezza”, precisando di aver focalizzato l’attenzione “sul giovane, abituale frequentatore della stessa sala scommesse”.

Gli accertamenti avevano già portato al sequestro di un’arma verosimilmente utilizzata nella rapina e legittimamente detenuta, nonché di alcuni capi di abbigliamento come il cappellino, e i guanti, indossati dal presunto rapinatore per fare irruzione nella sala Gold Faraone. I successivi approfondimenti si sono incentrati anche sui filmati delle concitate fasi della rapina registrati dall’impianto di videosorveglianza della sala scommesse, oggetto tra l’altro di una approfondita relazione tecnica dei Ris di Rom

Gasperi, in queste ore ha rilasciato numerose dichiarazioni alla stampa  evidenziando come la vicenda sia frutto di “uno scambio di persona“. Lo stesso politico indagato spiega di aver fatto eseguire una consulenza per poter provare che nei momenti della rapina si trovava nell’ auto, ad una distanza considerevole dal luogo del fatto.

Gasperi porterebbe a prova di quello che dice «il Gps installato sulla sua vettura, con la cella agganciata dal cellulare ».

Mesi di indagini e nessuna dimissione ed ecco le prime ripercussioni politiche.

Il consigliere regionale Thomas de Luca, ha chiesto le «Dimissioni immediate».

Sul caso è intervenuto De Luca che con una nota diffusa a nome del M5s Umbria ha voluto «esprimere una posizione netta e inequivocabile nella richiesta immediata di dimissioni». In particolare, i grillini dicono che, «a prescindere dalle valutazioni che competono esclusivamente alla magistratura, riteniamo doveroso un passo indietro volto a tutelare non solo le istituzioni, ma in primo luogo lo stesso consigliere».

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