I servizi della prima infanzia del comune tifernate nel 2020: un bilancio

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08 Gennaio 2021

Molto intensa l’attività dei servizi per la prima infanzia del comune di Città di Castello, «gli unici a rimanere aperti anche nell’Italia a zone con tutte le difficoltà del caso ma in regola con  protocolli di sicurezza e misure preventive» dichiara l’assessore Rossella Cestini, ricordando che «la rete dei nidi è un servizio di avanguardia che dà risposte a 145 famiglie con una lista di attesa complessiva di circa 12 bambini».

L’adeguamento alle indicazioni ministeriali anti-Covid ha determinato una riorganizzazione degli spazi e conseguentemente dei gruppi che sono stati, in alcuni nidi, ridotti; ciò, in termini numerici ha prodotto una riduzione complessiva dei posti  disponibili pari a 16.

Anche l’articolazione degli orari risponde alle esigenze delle famiglie: Coccinella e Delfino sono aperti dalle 7.30 alle 17, il Franchetti dalle 7.30 alle 16.30, Fiocco di Neve a Trestina fino alle 18.15. Anche il centro per bambini L’Arca è stato ridotto di 8 posti e praticamente dimezzato e ricollocato provvisoriamente presso la sede di Vittorio Emanuele Orlando. Il Centro per Bambini e famiglie La Casa azzurra non è stato possibile riattivarlo a settembre  per problemi di sicurezza legati alle normative anti-Covid.

Rette invariate e le riduzioni introdotte dal nuovo Regolamento.

Nel rispetto delle indicazioni ministeriali che invitano al rispetto dei tempi di erogazione dei servizi, nel 2020 il funzionamento degli stessi è stato garantito da 45 educatrici di cui 11 a tempo determinato.

«Abbiamo lavorato molto su edilizia ed ambienti e sulla formazione - aggiunge la Cestini - l’adeguamento delle strutture alle misure di sicurezza anti contagio con la realizzazione di percorsi specifici per l’accesso ai servizi igienici con collocazione nelle stanze di passaggio  di barriere di suddivisione dai corridoi, dotazione di fasciatoi ad uso esclusivo dei gruppi, realizzazione di nuove stanze, adeguamento dei spogliatoi per il personale, adeguamento locale destinato a stanza grigia, due gazebi per ogni struttura educativa, atti a consentire la procedura di triage  per l’accesso in sicurezza dei bambini e dei lavoratori. I gazebo, in un nido in particolare, sono diventati area di attività ludico-ricreative e spazi aggiuntivi per proposte educative esterne.  La suddivisione area esterna in zone di gioco distinte e separate per ogni mini-sezione».

«Il Covid non ci ha distolto dalla formazione, che rimane un pilastro della qualità del servizio», conclude la Cestini.

 

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