I cento anni di Zanetto Innocenti

Dalla Casentina a Ca’ de Cecco, una vita “di corsa” attraverso un secolo di storia

01 Gennaio 2023
Zanetto Innocenti

Zanetto Innocenti col cappello da Bersagliere durante le celebrazioni del 25 aprile scorso a Sansepolcro

Il 1° gennaio 2023 raggiunge il traguardo dei cento anni Zanetto Innocenti, protagonista della vita politica e della realtà cooperativistica e sociale di Sansepolcro e della Valtiberina.

Nato in territorio anghiarese, nel podere detto Casentina, ha vissuto da vicino molti momenti importanti di un secolo di storia. Di leva nel 9° Bersaglieri a Cremona, a meno di 20 anni fu spedito a fare la guerra ad Hammamet. Tutto finì in pochi mesi con la resa incondizionata delle truppe italiane e per Zanetto cominciò il lungo periodo della prigionia in mano inglese. Dapprima in Tunisia, quasi senza cibo, quando si trovò a perdere 30 chili di peso; poi in Scozia, dopo una traversata oceanica tra le bombe degli Stukas; e infine in Inghilterra, dove molto cambiò in meglio: ebbe infatti la possibilità di lavorare presso una famiglia, con una piccola remunerazione e una relativa libertà. Fu anche l'occasione per cominciare a studiare l'inglese, che più tardi avrebbe fatto di Zanetto l'interprete del leggendario capitano Anthony Clarke nella sua prima visita a Sansepolcro dopo la guerra.

La nostalgia di casa comunque prevaleva e appena fu possibile, nel 1946, Zanetto rientrò in Valtiberina. Qui si dedicò all'impegno politico nelle file del Partito comunista, ricoprendo la carica di assessore alle finanze a Sansepolcro con i sindaci Mario Ugolini e Athos Fiordelli negli anni cinquanta e sessanta. Nel frattempo giocò un ruolo da protagonista nello sviluppo del sistema cooperativistico, lavorandovi come amministratore per trent'anni e seguendo direttamente tutta la fase che vide dapprima l'unificazione delle cooperative locali e poi la nascita dell'Unicoop su scala regionale.

Anche dopo la pensione Zanetto è rimasto fino ad oggi estremamente attivo da molti punti di vista, a partire da quello sportivo, praticando costantemente la bicicletta e le bocce. È poi attentissimo alle dinamiche politiche, sociali e ambientali, a cui frequentemente dedica scritti, non mancando di partecipare ad incontri pubblici e cerimonie commemorative. Appassionato di toponomastica, ha di recente “mappato in un testo in rima centinaia di denominazioni di poderi e vocaboli valtiberini, e ha dato un nome anche alla casa che ha costruito in viale Osimo, in cui vive insieme alla figlia Alida. Realizzata nel 2005 interamente in legno, seguendo tutti i criteri di efficienza energetica e ambientale, si chiama Ca' de Cecco, in onore del padre Francesco.

“Mi dichiaro fortunato, perché ormai sono 98 e mi diverte ancora correre”, ci disse in questa intervista di due anni fa ricca di aneddoti. E allora tanti auguri, caro Zanetto. Sempre di corsa!

 

 

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Dalla Casentina a Ca’ de Cecco, una vita “di corsa” attraverso un secolo di storia