Effetto Covid anche sugli oggetti smarriti. Dimezzate le denunce ai vigili urbani

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13 Marzo 2021

Da quando è esplosa la pandemia, dal marzo 2020, a distanza di un anno esatto sono stati 55 gli smarrimenti segnalati via mail o direttamente al front-iffice della Polizia municipale situato nel loggiato Gildoni, dove ha sede l’Ufficio oggetti smarriti: il cinquanta per cento in meno rispetto a quelli accertati nel 2019. I ripetuti lockdown, le chiusure a singhiozzo di esercizi pubblici, commerciali e soprattutto la minore possibilità di spostamenti in centro storico ed in città hanno inevitabilmente inciso sulla statistica. Gli oggetti che si perdono di più: le chiavi, le tessere sanitarie e le carte d’identità, ma anche animali (capre e pecore) in particolare nel periodo autunnale. Per il comando della Polizia municipale non è infrequente ricevere segnalazioni dello smarrimento di animali, soprattutto ovini e suini che si allontanano dall’allevamento o dalla residenza dei proprietari oppure sono vittime dell’attacco di lupi. La registrazione presso l’anagrafe animale rende infatti dovuta la comunicazione da parte di chi li custodisce. Smarrite anche targhe di ciclomotori, permessi per la sosta delle auto, libretti di assegni, carte di credito, smartphone, portafogli e chiavi di ogni genere ed altri oggetti comunemente portati addosso dai possessori che ne hanno denunciato la scomparsa.

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