Doppia tassazione sulle pensioni estere, fascia maggiormente colpita l’eugubino-gualdese. La Lega Nord chiede di accelerare i tempi

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13 Dicembre 2017

La Lega Nord interviene in favore de pensionati emigrati all'estero negli anni 60 e tornati in Italia dopo decenni. Oggi la loro pensione estera a causa di accordi bilaterali e sentenze di Cassazione viene tassata in entrambi gli stati. I leghisti: "Niente tassazione sul reddito percepito all'estero sotto forma di pensione". Segue il comunicato della Lega Nord Umbria.

 

 

 

Duplice tassazione per le pensioni di emigrati all’estero, la Lega Nord chiede di “accelerare i tempi. Oltre un anno fa abbiamo sollevato la questione, ma dal Governo centrale nessuna risposta”. A schierarsi dalla parte dei pensionati tornati in Italia dopo decenni, i consiglieri Lega Nord, Valerio Mancini ed Emanuele Fiorini che, assieme alla referente territoriale di Gualdo Tadino, Alessia Raponi e al Vice Segretario Virginio Caparvi, annunciano una proposta di risoluzione in prima Commissione Consiliare. “Erano gli anni ’60 quando tantissime famiglie umbre si videro costrette ad emigrare altrove in cerca di fortuna. Molti cittadini residenti nella fascia eugubino gualdese e non solo, trovarono occupazione in Lussemburgo come operai, dipendenti della pubblica amministrazione o minatori. In quegli anni di intenso lavoro maturarono i normali diritti di quiescenza e contribuirono al benessere della nazione ospitante. Oggi, la loro pensione estera, a causa di accordi bilaterali e sentenze di Cassazione viene tassata in entrambi gli stati contraenti. Occorre intervenire immediatamente con una proposta di legge da presentare in Parlamento, sostenuta da tutte le forze politiche e che veda, nel nostro Senatore Stefano Candiani, il promotore. Ciò che chiediamo – continuano i leghisti – è un emendamento alla Legge vigente che ne stabilisce l’aspetto finanziario: non si possono tassare i capitali evasi che, a quanto ci risulta, rientrano dall’estero al 5% e avere la mano pensante con le pensioni dei lavoratori italiani emigrati. Due pesi e due misure che vanno contro ogni logica e buon senso. Niente tassazione sul reddito percepito all’estero sotto forma di pensione – chiosano i leghisti - lo Stato lo prenda in considerazione solo a fini di prestazioni sanitarie o sociali, per le graduatorie di case popolari, trasporti o tariffazioni agevolate comunali, ma è impensabile tassare due volte la pensione estera. Parliamo di cifre importanti, pari a 25/30 mila euro che costringono i pensionati a ricorrere a prestiti per sopperire all’eventuale mancanza. Tutto ciò deve trovare un epilogo e se il Governo centrale a distanza di un anno da quando sollevammo la questione, non ha ancora dato risposte, a Marzo, quando la Lega andrà al Governo comincerà a cancellare queste inutili burocrazie che di fatto pesano come un macigno sulle spalle dei cittadini.

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