Coronavirus: guarito e non dimenticato. Come la Asl segue il paziente guarito dal Covid

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01 Settembre 2020
Il paziente guarito dal Covid viene costantemente seguito dall'Asl, ha esami e prestazioni per il controllo della salute e questo in totale esenzione per tutto ciò che è connesso al Covid.
"Il nostro obiettivo - afferma il Direttore generale della Asl, Antonio D'Urso - è seguire il percorso del paziente che si era ammalato di Covid e che è stato poi dichiarato clinicamente guarito. E' un percorso che condividiamo con i medici o, nel caso di bambini e ragazzi, con il pediatra di famiglia. Vogliamo che coloro che abbiamo seguito nella fase acuta, si sentano ancora assistiti da noi e sicuri per la loro salute. In questo percorso mettiamo a disposizione specialisti, laboratori, strutture. E lo facciamo semplificando al massimo le procedure e quindi i tempi ed applicando un'esenzione che rende gratuite queste prestazioni".

Vediamo le tipologie dei pazienti
1 - Quelli che sono stati ricoverati in un reparto ospedaliero  per infezione da SARS-CoV-2
Vengono contattati dall’ospedale presso il quale è avvenuto il ricovero  e viene  illustrato il percorso offerto e, in caso di accettazione, programmata la prima indagine. Il medico di base o il pediatra di famiglia vengono informati dell’avvio del percorso e successivamente condivisi gli esiti e le decisioni su eventuali ulteriori interventi che si rendessero necessari.
2 -  Pazienti con infezione da SARS-CoV-2 che non sono stati ricoverati in ospedale e che sono stati seguiti, a domicilio o presso alberghi sanitari o strutture sanitarie extraospedaliere o socio sanitarie, dalle USCA. Vengono contattati dall’USCA  e viene loro illustrato il percorso offerto e, in caso di accettazione, programmata la prima indagine.

Il percorso del paziente
Il primo passo è un questionario clinico per verificare eventuali problemi emersi successivamente alla guarigione. Il questionario può essere somministrato da personale sanitario, medico o infermieristico.
I questionari vengono valutati dal medico e il paziente esegue gli accertamenti ematici previsti dal protocollo di base. Dalla valutazione e dall'approfondimento dei risultati e in relazione alla sintomatologia prevalente, il paziente passa all'ambulatorio di secondo livello e viene seguito dagli specialisti ritenuti più pertinenti.  Al termine della valutazione viene effettuata una sintesi da parte dei professionisti che sono intervenuti nelle fasi di diagnostica clinica e strumentale e viene redatta una relazione clinica. Potranno essere previste una o più rivalutazioni dopo un periodo stabilito.
In questo modo è possibile non far gravare sul paziente la gestione del proprio percorso di cura, ed aiutarlo e sostenerlo in modo concreto sul lungo periodo e in ogni fase della malattia; le persone continueranno ad essere seguite secondo il principio di “presa in carico” dalle stesse strutture o in stretto raccordo con i servizi che in precedenza le avevano in cura se affette da una preesistente patologia cronica.
Tutte le prestazioni devono essere prescritte dal medico di riferimento, prenotate e accettate con l'esenzione P01 prestazioni specialistiche finalizzate alla tutela della salute collettiva, disposta a livello locale in caso di situazioni epidemiche. In altre parole il paziente non deve né pagare né fare file: l'esenzione è indicata dal medico nella prescrizione.

I primi passi
Il primo passo prevede:  il questionario appena ricordato;  esami ematochimici diagnostici di supporto, valutazione clinica per eventuale necessità di invio ad altro professionista o specialista.
Il secondo passo (per i pazienti che  sono stati inviati a controllo specialistico al primo step):  un controllo a 3, 6 e eventualmente a 12 mesi. Questo comprende la valutazione multidisciplinare e multiprofessionale;  esami ematochimici e strumentali.

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