Comunità biturgense in lutto per la scomparsa di Carlo Spini e Gabriella Vigiani.

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11 Marzo 2019

Sono partiti sabato dopo pranzo alla volta dell’Africa per non tornare mai più: il dott. Carlo Spini e la moglie Gabriella Vigiani di Sansepolcro sono fra le 147 persone (8 in tutto gli italiani) morte nell’incidente nel quale un aereo nuovissimo della Ethiopian Airlines è precipitato dopo il decollo a 60 km da Addis Abeba. Grandissimo il dolore di tanti a Sansepolcro e in Valtiberina per la tragica scomparsa della coppia, che lascia quattro figli, Andrea, Francesco, Marco ed Elisabetta, tutti residenti qui in zona, dove la famiglia Spini è conosciutissima. Carlo Spini, 75 anni, era un medico di medicina generale, internista e fisiatra, dell’ospedale di Sansepolcro, la moglie Gabriella invece infermiera della stessa struttura sanitaria, a lungo caposala del reparto di ostetricia, ambedue attualmente in pensione. Dopo che Carlo si era ritirato dalla professione, essendo da sempre interessato e coinvolto in azioni di volontariato, aveva chiesto indicazioni ai missionari dell’ordine dei Comboniani, da sempre impegnati in Africa, che gli avevano dato il nome di «Africa Tremila»., organizzazione della quale nel tempo Spini era divenuto presidente. Nell’incidente aereo è morto anche il tesoriere della onlus Matteo Ravasio, che viaggiava con la coppia. Da 13 anni Carlo andava regolarmente in Africa e sempre più spesso la moglie lo seguiva. Il loro impegno si era accentuato negli ultimi anni. In questo caso la coppia era partita dall’Italia sabato per andare a verificare come procedevano le attività di due progetti particolari, uno in Kenya e uno in Sud Sudan. In quest’ultimo paese, uno dei più poveri del mondo, avrebbero visitato un ospedale che la onlus sta realizzando e  avrebbero dovuto controllare l’arrivo di varie attrezzature mediche, in viaggio su alcuni camion. Il sindaco Mauro Cornioli, esprimendo la commozione e il dolore dell’intera comunità di Sansepolcro, ha ricordato che «la ong Africa tremila era la loro vita, parlavano quasi solo di questo e lo facevano con grande passione e trasporto». Tutti li conoscevano a Sansepolcro. Uno dei figli ha detto: “Hanno trascorso una vita insieme e ora sono andati via insieme. Aiutare l’Africa era il loro sogno”.

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