Come migliorare i servizi sanitari e ospedalieri e accorciare le liste d’attesa, l’argomento in Commissione Servizi

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01 Febbraio 2020

Liste d’attesa nei reparti di gastroenterologia, risonanze, radiografie, visite ostetriche e le visite endocrinologhe.

Ma anche quelle per i cambi dei medici di famiglia, 11 dottori sono andati in pensione con centinaia di utenti impegnati coinvolti in una situazione a volte difficile. 

Luciana Bassini, assessore ai servizi sociali, ha ringraziato Daniela Felicioni del Distretto Sanitario Usl 1 e Giuseppe Vallesi, direttore del presidio ospedaliero di Città di Castello intervenuti alla comissione e aggiunto che «le problematiche portate in evidenza da Castello Cambia sono reali e discuterne è la prima misura per provare a risolverle». Alla riunione dell’organismo era presente anche il consigliere regionale del Pd Michele Bettarelli. 

Daniela Felicioni, responsabile del Distretto sanitario ASL Umbria 1, sul cambio dei medici ha sottolineato di «aver implementato gli accessi degli sportelli ma è un processo iniziato tre anni fa. In questo lasso di tempo sono andati in pensione 11 medici di medicina generale con un notevole impatto. Secondo il contratto, la USL può dare informativa ai mutuati non prima di 15 giorni dal pensionamento, termine che ha coinciso con le vacanze estive e con quelle di Natale».

Abbiano un turn over complessivo di circa 400 medici, inviare le informative ha un costo di imbustamento e spedizione molto consistente. La stessa responsabile del Distretto ha chiarito che era stato raccomandato agli utenti di non presentarsi tutti nei primi giorni.

Insomma, «le misure di implementazione ci sono state ma c’è stato un congestionamento e l’afflusso non si è spalmato in tutti i giorni a disposizione. Le liste d’attesa sono dovute anche al fatto che abbiamo tante specialistiche. Nei presidi che ne hanno poche, la migrazione è normale».

Ora il CUP ha 4 sportelli aperti dalle 10,00 a 12.30; tre sportelli negli altri orari e due fino alle 18.30; più il sabato mattina.

Giuseppe Vallesi, direttore del presidio ha aggiunto: «Il problema c’è, dobbiamo definire i dettagli. Quella delle liste d’attesa è una criticità nazionale.

Le prestazioni saranno distrettualizzate: i distretti dovranno garantire le prestazioni e il CUP è stato rimodulato in questo senso» e ha citato «la risonanza fa circa 25 esami al giorno e stiamo acquistando la nuova».

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