Chiusura definitiva per il Molino Sociale Altotiberino sia nella sede biturgense che in quella di Selci Lama

Sansepolcro perde definitivamente un altro tassello importante della sua storia economico-produttiva: infatti è stata scritta la parola “fine” per il Molino Sociale Altotiberino, che in tempi recenti aveva preso il nome di Società Agroalimentare Valtiberina. Porte chiuse per la sede centrale biturgense ma anche per quella di Selci Lama nella vicina Umbria. E tutto questo accade malgrado il fatto che i soci e i lavoratori dipendenti, nella speranza di sostenere l’ultimo tentativo di resurrezione dell’azienda, avessero dato l’addio a quanto spettava loro di pregresso, soldi questi che ora di sicuro non vedranno più. Era ormai comunque un decennio circa che il Molino Sociale Altotiberino viveva un periodo di grave crisi. Il colpo di grazia venne però nel 2010, quando venne verificata una perdita finanziaria gravissima, di svariati milioni di euro di buco di bilancio. Allora i vertici della cooperativa, che riuniva come soci un gran numero di agricoltori, vennero accusato di aver gestito l’impresa in maniera molto più politica che manageriale. Ma prima di tutto ciò il Molino Sociale era stato un’eccellenza del territorio valtiberina, poi venne il declino, i soci agricoltori non vennero più pagati nella veste di fornitori e la struttura qualche anno passò a un gruppo di privati. Ma questo non bastò a risollevarne le sorti. I lavoratori del Molino misero sotto accusa la politica e il sindacato, che secondo loro non fecero nulla per impedire questo triste destino. La botta per il territorio è pesante, anche per il ruolo pilota che il Molino Sociale aveva rivestito: aveva gestito un’importante ricerca sui cereali, progettando investimenti mirati nelle varie tipologie che si rivelavano più adatte ai terreni della Valtiberina. Una brutta conclusione dunque per questa vicenda, che fa il paio con un’altra precedente chiusura, quella dei Panifici Riuniti, alla quale per lungo tempo era stata collegata.