"Ceramiche Noi" raddoppia i lavoratori, da 11 a 22: la storia diventa un docu film

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27 Ottobre 2021

La cooperativa Ceramiche NOI investe sul futuro: da 11 a 22 lavoratori. La notizia è arrivata a margine dell’incontro dal titolo “Fare insieme è fare in grande”, che si è svolto nella sala consiliare del Comune tifernate. Un summit che ha riunito diversi attori per esplorare le strategie della ripartenza post pandemica. Organizzato da “Ceramiche Noi” (eccellenza artigianale del made in Italy specializzata nelle ceramiche da tavola) e Gruppo DigiTouch ( Cloud Marketing Company quotata sul mercato AIM Italia) , in collaborazione con Legacoop Umbria, Confimi Industria ed il comune di Città di Castello, il meeting ha cercato di tracciare la strada delle strategie sostenibili da adottare per ripartire con successo dopo il periodo del Covid. “Quale miglior giorno per questo evento, - ha commentato Marco Brozzi presidente di Ceramiche Noi - questa mattina abbiamo comunicato ai nostri dipendenti, a scadenza di contratto, che diventeranno lavoratori a tempo indeterminato perché siamo cresciuti anche grazie a loro. Si sono integrati, sono diventati parte della famiglia ed è giusto continuare a crescere insieme. Da 11, siamo diventati 22 Noi, abbiamo raddoppiando la nostra forza in due anni di attività”. Molti gli argomenti trattati nel corso della mattinata: lo sviluppo di nuovi modelli di business che possano poi portare innanzitutto trasformazioni culturali, un approccio orientato ad interazioni efficaci e valoriali, sia nel mondo fisico che in quello digitale, valorizzazione asset e competenze tecnologiche con un focus su attività di ricerca e sviluppo. “Fortunatamente – ha spiegato Lorenzo Giornelli responsabile commerciale di Ceramiche Noi - vediamo il futuro abbastanza roseo e promettente. Stiamo tentando l'apertura di nuovi mercati, e stiamo tentando di riprendere clienti che purtroppo avevano risentito maggiormente dalla pandemia, ma che stanno avendo dei programmi molto interessanti di rilancio. Speriamo che sia soltanto l'inizio di una nuova grande avventura”. Sono venuti fuori dalla tavola rotonda degli spunti interessanti e tre driver strategici per puntare sulla ripartenza. Innanzitutto la condivisione di valori: etica, rispetto, trasparenza e integrazione. Poi la componente di “innovazione” che ha a che fare sicuramente con la tecnologia, e come terzo aspetto la formazione. La necessità, quindi, soprattutto dopo il covid di riformarsi culturalmente attraverso una formazione continua e sempre più profonda rispetto al mondo digitale e a quello fisico. Centrale è stata nel dibattito, la prospettiva di rilancio aziendale attraverso lo strumento dei workers buyout. Quello che permette ai dipendenti di “riprendersi” un'azienda in crisi e che per Ceramiche NOI è stato motivo di rilancio. “È uno strumento – ha precisato Matteo Ragnacci Presidente di Legacoop Produzione e Servizi Umbria - che pensiamo sia una delle soluzioni di uscita da questa pandemia. Ceramiche noi ha dimostrato carattere, coraggio e visione futura. Questo chiediamo alle nostre imprese cooperative, ai nostri cooperatori: cercare di guardare al futuro trovando gli strumenti migliori per affrontarlo. Vogliamo preservare il lavoro, le competenze, il territorio, la manualità”. Ha aperto l’evento il neo Sindaco di Città di Castello Luca Secondi, alla sua prima apparizione nella sala consiliare “ La stabilizzazione dei dipendenti, annunciata questa mattina, è stato un messaggio bellissimo. Ha offerto alla città un segnale forte, chi scommette nel futuro con capacità e competenza poi i risultati li ottiene. Spero diventi un monito che altre realtà possano emulare. Scommettendo sul futuro a Città di Castello si riesce”. Presenti anche, Andrea Bernardoni responsabile finanziario di Legacoop Umbria, Benedetta Parziale ed Enrico Torlaschi di Digitouch, Nicola Angelini di Confimi Industria Umbria, Roberta Trovarelli di Innovacoop, Francesca Montalti di Legacoop Produzione e Servizi, Ciro Romano, Magnifico Rettore dell' Università UTESPED di Città del Vaticano e Gianluigi Granero di Coopfond. Proprio quest'ultimo ha parlato di come Coopfond possa affiancare già dagli studi di fattibilità i lavoratori che vogliano intraprendere la strada dei workers buyout. “Abbiamo sostenuto l'avvio di Ceramiche NOI con una partecipazione di 150mila euro. Incontrare le persone che con la loro passione e competenza animano i progetti d’impresa che nascono dalle ceneri di un impresa fallita è sempre un’esperienza toccante che rende esplicite le ragioni dell’agire cooperativo e incarna l’essenza e le funzioni del Fondo”

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