Centinaia di persone ai funerali di Massimo Cesari. La bara portata a spalla fino al cimitero.
L’applauso davanti alla chiesa all’uscita della bara, coperta di fiori bianchi portata a spalla dagli amici del braccio di ferro in divisa con la maglietta blu, i colleghi di lavori, poi tante moto lungo la strada come a salutare uno di loro: «Ciao Massimo» si legge nel lenzuolo bianco.
Una folla commossa ha partecipato oggi ai funerali di Massimo Cesari, il 45enne di Sansepolcro (ma residente a San Giustino) vittima dell’incidente mortale che si è verificato giovedì sera lungo i tornanti della 258 “Marecchiese” nel Comune di Badia Tedalda.
La chiesa di San Giuseppe a Sansepolcro non è stata in grado di ospitare tutte le persone accorse per dare l’ultimo saluto a Massimo e in molti hanno atteso fuori la fine della santa messa per poi rompere il silenzio con un lungo e commovente applauso.
La santa messa è stata officiata da monsignor Giancarlo Rapaccini parroco della Cattedrale di Sansepolcro che nella sua omelia ha ricordato Massimo con parole cariche di emozione e affetto nei confronti dei familiari e degli amici, affranti da un dolore troppo grande.
Il corteo funebre è poi proseguito verso il cimitero monumentale dov’è stato accompagnato a piedi in questo ultimo, silenzioso viaggio.