Castello Cambia in una mozione chiede interventi urgenti per contrastare il fenomeno della Ludopatia

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13 Gennaio 2020

«Il Comune di Città di Castello è secondo nella classifica assoluta e primo dei grandi Comuni sia per presenza di slot sia per spesa procapite nel gioco”. Riferiscono questi dati -diramati dallo Spi CGIL Umbria - i consiglieri di Castello Cambia (Vincenzo Bucci ed Emanuela Arcaleni) e attraverso una mozione, chiedendo interventi a contrasto del gioco patologico.

Potenziare i servizi per il trattamento delle dipendenze da gioco d’azzardo, istituendo un centro (come quello attivo a Foligno) che sperimenta un modello d’intervento concreto; introdurre uno sgravio della TASI, la tassa sull’occupazione di suolo pubblico, per chi disinstalla o non incrementa le postazioni di gioco d’azzardo; dotarsi di un regolamento per il contrasto del gioco d’azzardo.

Queste le richieste dei due consiglieri che dati alla mano invitano l’amministrazione a farsi promotrice di alcune iniziative negli enti preposti.

Sono oltre 50 i milioni bruciati annualmente nel gioco (circa 1.264 € procapite) nel comune tifernate e ben 463 gli apparecchi, numero relativamente alto per la media nazionale.

Gli umbri dipendenti da gioco d’azzardo presi in carico dai servizi attivati nelle Usl (risalenti a 4 anni fa cioè nel 2015) sono stati 357, dati sconfortanti dato che dal 2013 l’utenza che ha fatto ricorso ai servizi è quasi raddoppiata. 

Gli utenti maggiormente coinvolti nei percorsi di recupero hanno tra i 45 e i 54 anni e sono soprattutto uomini.

Un fenomeno preoccupante, sul quale i due consiglieri chiedono un intervento omogeneo su tutto il territorio regionale e in particolare in quello tifernate che rappresenta purtroppo un esempio non positivo.

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