Castello Cambia: “Se la puzza non si ferma, neanche noi”

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18 Agosto 2017

Durante il proficuo confronto del 16 agosto, presso la sede della Regione Umbria, con il consigliere Solinas, presidente della Commissione Regionale Sanità, insieme ai rappresentati del Comitato Salute Ambiente Altotevere e alcuni esponenti di MdP, abbiamo avuto modo di rappresentare ampiamente le problematiche che quotidianamente vivono gli abitanti di Calzolaro, Bonsciano e Trestina; disagi che “non vanno in vacanza con l’estate, anzi, vengono acuiti dalle temperature più alte di sempre”: miasmi che avvolgono l’aria senza alcun baluardo che possa impedirne la penetrazione entro le mura di casa fino ad impregnare biancheria, armadi, vestiti; continuo via vai di decine e decine di mezzi maleodoranti che intasano la stretta via principale, unica arteria di collegamento della comunità. Particolarmente inquietante è stato il racconto degli abitanti di Calzolaro circa la presenza di sottili polveri che si depositano su ogni cosa, compresi gli orti: “cosa respiriamo noi e i bambini della scuola dell’infanzia che sta a 300 metri dall’impianto? Cosa mangiamo? Chi può consumare a cuor leggero quelle verdure?” hanno chiesto. Queste domande hanno urgenza di risposte e per questo contribuiremo a girarle a chi queste risposte le deve dare, ovvero chi ha responsabilità diretta della salute dei cittadini: Comune, ASL e ARPA in primis. Le questioni sollevate, in ogni caso, non possono trovare soluzione se non inserite entro la corretta cornice del Piano Regionale dei rifiuti: non è pensabile alcuna soluzione efficace se non si individuano le connessioni tra le scelte politiche locali e la problematica dello smaltimento dei rifiuti che rischia di assumere aspetti emergenziali dopo i ben noti interventi della magistratura che ha chiuso impianti, incriminato amministratori e impedito l’azione di Gesenu per interdittiva antimafia. In questo filone vanno inquadrate le progressive autorizzazioni date a Splendorini per lo smaltimento di 7mila tonnellate di “scarto alimentare” prima, che sono diventate 22 e poi 50mila di “rifiuto organico”; le stesse mire di Sogepu sull’impianto di Calzolaro, che costeranno alla nostra comunità quasi 5 milioni per il 46% della Splendorini, vanno viste nell’ottica di un protagonismo promosso, se non teleguidato, da Perugia, tipico di chi ritiene di poter gestire la cosa pubblica con soldi pubblici ma con modalità private, liberiste e spregiudicate e non con un’ottica di servizio e di pareggio di bilancio. Ci chiediamo infatti come si possa aver autorizzato prima e incentivato poi lo smaltimento dei rifiuti organici presso un impianto posto all’interno di un centro abitato e senza vie di collegamento alternative, e se, come a noi sembra, ciò non contravvenga agli indirizzi e alle regole poste dal Piano Regionale dei rifiuti. Per questo continueremo ad opporci e a proporre, come già fatto in Consiglio comunale, altre soluzioni: revoca delle autorizzazioni date alla ditta Molini Ecopartner e revisione del piano industriale di Sogepu dove si abbandoni la logica speculativa di acquisizione e si potenzi invece la capacità di trattamento con impianti propri. Siamo e saremo a fianco dei cittadini della valle che stanno lottando per farsi ascoltare: in attesa della convocazione della Commissione Regionale Sanità che avverrà alla ripresa dei lavori del parlamento regionale, il prossimo appuntamento con tutta la cittadinanza è per oggi venerdì 18 agosto h.21, presso la Sala Pro Loco di Trestina.

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