“Bolla Covid”: malattie infettive e pneumologia riprendono i loro spazi

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03 Giugno 2021

Covid3, quinta scala, primo piano. Stanze vuote, corridoi deserti. La pandemia ha lasciato il silenzio. Gli operatori stanno allestendo quello che da domani tornerà ad essere un settore di malattie infettive. Tra qualche giorno la scena si ripeterà per pneumologia. Il 7 giugno inizieranno anche lavori di ristrutturazione. “Stiamo lavorando per il riassetto dell’ospedale San Donato – commenta il Direttore generale, Antonio D’Urso. Siamo impegnati in modo straordinario per le vaccinazioni ma la nostra attenzione si concentra anche sugli ospedali, soprattutto su quelli Covid come il San Donato”. Aggiunge la Direttrice Sanitaria Simona Dei: “questa lunga fase ci ha visto non solo fronteggiare la pandemia e quindi una situazione straordinaria ma ci è anche servita ad immaginare e progettare la sanità post Covid”. Annuncia Danilo Tacconi, Direttore di malattie infettive: “la degenza del reparto sarà trasferita al secondo piano del quinto settore, ovvero nella zona, attualmente vuota, che durante i picchi epidemici dello scorso autunno e dell'inizio primavera costituiva il polmone di espansione della bolla Covid, essendo in grado di contenere fino ad ulteriori 40 posti letto". In questo reparto ci saranno 12 posti letti no Covid di malattie infettive ma ci sarà anche un'area riservata, con 10 posti letto, che potrà essere utilizzata come area aggiuntiva ai 17 posti della bolla Covid al piano zero del sesto settore: una misura precauzionale qualora si verificasse una nuova impennata di ricoveri dei contagiati. Due luoghi dell'ospedale San Donato si sono legati, più strettamente di altri, alla battaglia contro la diffusione del Covid e alla cura dei pazienti contagiati. Da una parte la terapia intensiva Covid e dall'altra il sesto settore e i suoi 3 livelli. Qui, nella bolla Covid non intensiva, hanno trovato posto 83 letti: piano zero e piano 1 in carico alle Malattie Infettive, piano 2 a Pneumologia. L'occupazione dei letti è andata progressivamente riducendosi e oggi sono ricoverati 27 pazienti positivi distribuiti sui 3 piani. "L'allentamento della pressione Covid - annuncia la Direttrice della rete ospedaliera aretina, Barbara Innocenti - ci consente oggi di riorganizzare il sesto settore. L'obiettivo è concentrare la degenza Covid, sia di pneumologia che di malattie infettive, al piano zero con 17 letti e, contestualmente, riaprire letti di degenza no covid dapprima di malattie infettive e poi di pneumologia". La macchina della riorganizzazione è già in moto. "Il primo passo sarà rappresentato, ad iniziare dal 7 giugno, dalla ristrutturazione del primo piano con interventi di manutenzione straordinaria: sostituzione dei pavimenti dei corridoi, sostituzione delle porte delle camere di degenza, installazione di nuovi spazi filtro in ingresso nelle camere di degenza, installazione di nuovi testaletto per garantire la possibilità di gestire al bisogno fino a 16 letti (dei 38 presenti) in regime di degenza subintensiva e infine interventi di carattere impiantistico per ottimizzare la gestione della distribuzione dei gas medicali. La durata dei lavori è prevista per circa 4 settimane". Le trasformazioni interesseranno nei prossimi giorni anche pneumologia: "in questo reparto, al secondo piano del sesto settore - specifica Innocenti - sarà possibile riaprire progressivamente la degenza non Covid, partendo con un modulo da 6 posti letto che si aggiunge ai 6 letti già presenti che non erano mai stati chiusi. E questo nel momento in cui saranno stati trasferiti e/o dimessi tutti i ricoverati Covid ospitati in pneumologia". Barbara Innocenti delinea lo scenario finale: "l'obiettivo è mantenere il piano zero del sesto settore dedicato al Covid, con la speranza che i 17 posti letto siano sempre sufficienti. In ogni caso, la strutturazione delle degenze del primo e secondo piano del sesto settore è tale per cui sarà sempre possibile gestire in maniera flessibile i posti letto, aumentando e riducendo rispettivamente i posti letto covid e no covid in relazione alle esigenze dettate dall'andamento epidemiologico".

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