Bilancio positivo per l'azienda Nardi a fine anno. Fatturato in aumento e buone prospettive future.

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15 Dicembre 2018

Il 2018 si era aperto con 23 giorni consecutivi di sciopero, picchetti, blocco delle merci in entrata e in uscita, lo spettro di una chiusura definitiva e l’annunciato taglio di gran parte dei dipendenti.

La chiusura del 2018 si presenta invece sotto nuovi auspici e fortunatamente diversa dal suo inizio.

«Ci apprestiamo a chiudere l'anno con dei buoni risultati di bilancio», dice l’amministratore Paolo Guerriero Carloni.

Il fatturato è infatti in aumento ed anche i margini operativi sono migliorati.

Dal punto di vista occupazionale 12 mesi fa si parlava di una possibile chiusura, con un drastico ridimensionamento che avrebbe portato l’assetto a soltanto 20, al massimo 25 persone.

In queste settimane che precedono il Natale sono previsti al lavoro, a orario pieno, buona parte degli 89 dipendenti attuali.

E proprio per celebrare le festività natalizie si terrà il prossimo giovedì 20 dicembre la cena aziendale della Nardi Spa.

Saranno presenti i dipendenti, i sindaci di Città di Castello Luciano Bacchetta e San Giustino Paolo Fratini, le autorità, le organizzazioni sindacali.

Prima della cena, alle 19.30, sarà in azienda il vescovo monsignor Cancian, per la benedizione degli uffici e della fabbrica, «per una presenza che al di là del credo religioso di ognuno ha un significato particolare per una fabbrica che soltanto 12 mesi prima molti pensavano fosse inevitabilmente destinata alla chiusura».

Cruciale per la vertenza era stato l’incontro del  22 novembre, al ministero del Lavoro a Roma: dal tavolo tra governo, azienda, sindacati e Confindustria era emersa la concreta fattibilità di accesso ad un periodo più lungo (un altro anno) di cassa integrazione (quella attuale scade il 6 febbraio 2019) che possa consentire la piena ripartenza dell’attività produttiva della Nardi.

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