Arrestata un’intera famiglia per droga, lesioni e resistenza

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03 Aprile 2021

Un’intera famiglia è stata arrestata dai carabinieri nelle scorse ore per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale. Uno di loro, il figlio ventisettenne, è stato anche arrestato per spaccio di droga; la mamma è stata denunciata per lo stesso reato. Così padre, madre e figlio sono finiti nei guai a margine di un controllo scattato a bordo dell’autovettura dove viaggiavano la mamma e il ragazzo, nella sera del Venerdì santo. Ad agire sono stati i militari della Stazione di San Giustino che hanno proceduto al controllo di un’auto a bordo della quale viaggiavano una donna e suo figlio 27enne. I due, entrambi residenti nel comune sangiustinese e originari dell’Altotevere, sono apparsi fin da subito visibilmente nervosi tanto che i carabinieri li hanno accompagnati in caserma per svolgere accertamenti più approfonditi. Al Comando è poi giunto anche il babbo, 47 anni, chiamato dai familiari. Nel proseguo delle operazioni e delle perquisizioni però è successo di tutto. Sia la donna che i due uomini si sono opposti in modo piuttosto agitato ai controlli. Nella concitazione, uno dei carabinieri in servizio è stato colpito al volto. A quel punto i militari hanno riportato l’ordine fermando le tre persone e rinvenendo a carico del ragazzo 15 grammi di eroina. E’ scattata anche la perquisizione nell’abitazione dove la famiglia vive, a San Giustino: qui i carabinieri hanno trovato e sequestrato ulteriori elementi di prova circa la presumibile attività di spaccio del giovane, rinvenendo bilancini, materiale per il confezionamento e taglio della sostanza stupefacente. Scatta l’ arresto per tutti e tre i componenti della famiglia per le ipotesi di reato di resistenza e lesioni a pubblico ufficiale. Il ragazzo, 27 anni, già noto ai carabinieri per qualche precedente legato al mondo della droga, è stato tratto in arresto anche per l’ipotesi di reato di spaccio di sostanze stupefacenti mentre la mamma è stata denunciata in stato di libertà per il medesimo reato. Gli arrestati sono stati processati per direttissima e il Tribunale di Perugia ha convalidato la misura, concedendo i termini a difesa.

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