Ampliamento di Belladanza di ulteriori 256000 metri cubi di discarica: un rischio ambientale senza garanzie politiche per il territorio

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20 Aprile 2018

Alla discarica di Belladanza arriveranno altri 256 metri cubi di rifiuti e tutto ciò accadrà nel giro di pochi anni. Rischio quindi bomba ambientale e rischio politico per Città di Castello. E’ questo l’allarme lanciato dal capogruppo di Fratelli d’Italia Andrea Lignani Marchesani dopo che l’AURI ha dato il nulla osta al secondo e definitivo stralcio di ampliamento della discarica di Belladanza. Questo è quanto scrive Lignani Marchesani:

“Dietro le edulcorate parole di "adeguamento impiantistico" si svela la dura realtà di un ampliamento devastante che può avere una sorta di giustificazione geopolitica ma che non dà alcuna garanzia di futuro e di indipendenza a Città di Castello e ai Comuni circostanti. Tramontate ormai da anni le promesse di chiusura della discarica resta infatti in essere una partita, quella della gara d'ambito, che potrebbe schiudere radiosi futuri economici a SOGEPU in caso di vittoria. Una vittoria che però, a ormai tre anni dall'indizione della gara, tarda a venire e anche si verificasse troverebbe uno scenario istituzionale completamente cambiato. L'Ambito territoriale su cui l'operatore vincitore dovrà operare, di fatto l'Alta Valle del Tevere ed il comprensorio eugubino gualdese non esiste più dal punto di vista istituzionale ed è appunto confluito nel fantomatico AURI. In pratica non c'è alcuna assicurazione che il ciclo di rifiuti rimarrò interno ai due comprensori sopra ricordati; potrebbero in sostanza esserci "incursioni" da tutta l'Umbria, come di fatto è avvenuto negli ultimi anni, e non è detto che Città di Castello avrà la forza politica di resistere. Facciamo due conti: il primo stralcio di ampliamento, previsto dal Piano Industriale e votato dal Consiglio comunale nel 2014, ha previsto ulteriori 147000 metri cubi destinati a discarica già oggi in via di saturazione. Se si continua con questo ritmo anche questo secondo ampliamento potrebbe saturare la "discarica regionale di Belladanza" (così ufficialmente definita nell'ancora vigente Piano regionale dei rifiuti) entro il 2023, un tempo in tema di rifiuti brevissimo. Dopo cosa succede? Continueremo con altre bombe ambientali? Sogepu, sempre che vinca la gara d'ambito, avrà la forza economica per prevedere impiantistica competitiva ed alternativa in così poco tempo? E Città di Castello potrò opporsi ai camion di mondezza provenienti da Perugia, Foligno, Spoleto o Terni che si materializzeranno vista l'assenza in Umbria di altre "valvole di sfogo"??”

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