“In Altotevere maltrattamenti in crescita”: i dati del Centro Antiviolenza

Anche alcuni recenti fatti di cronaca raccontano di sempre più numerosi casi di violenza di genere, violenza sulle donne e violenza in famiglia che spesso si consuma all’interno delle mura domestiche. Abbiamo cercato di fare un punto della situazione con l’avvocato Nada Lucaccioni, una delle legali rappresentanti del Centro Antiviolenza di Città di Castello.

Qual è la situazione in Altotevere?

“La situazione è purtroppo in espansione, abbiamo numeri veramente preoccupanti. Solamente nell’anno corrente abbiamo avuto circa 200 chiamate e più di 100 colloqui con la presa in carico di 11 donne”.

In quali contesti avvengono questi episodi?

“La maggior parte delle violenze avvengono tra le mura domestiche e ad opera di familiari o di persone vicine alle donne e anche ai minori. Perché in questi casi, inevitabilmente, il dramma non riguarda solo le donne ma anche indirettamente anche gli altri componenti del nucleo familiare e i minori. In questo caso parliamo di violenza assistita”.

Questi casi di violenza riguardano tipologie particolari di famiglie

“Purtroppo non c’è una tipologia classica di famiglia. Queste violenze possono interessare tutti i tipi di nuclei, e parliamo quindi di persone che sviluppano esperienze di violenza a loro danno non tanto sulla base di un substrato sociale di un certo tipo, ma sulla base di un substrato generale: professioni diverse, attività diverse, persone diverse. E questo è il grande dato preoccupante, ossia che le violenze si stanno generalizzando”.

Avete un filo diretto con le forze dell’ordine in taluni casi?

“Il Centro Antiviolenza ha un suo numero diretto in funzione h24, ma poi c’è anche una collaborazione continua con le forze dell’ordine in casi di particolari emergenze di protezione e sistemazione delle donne e dei minori”.