Ad Arezzo la sede della nuova Camera di Commercio di Arezzo e Siena

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12 Agosto 2017

Con la firma del decreto per la razionalizzazione e il riordino delle Camere di Commercio da parte del Ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda, si conclude l'iter della riforma avviato nel 2016. Le sedi, sulla base della proposta di Unioncamere, passeranno dalle attuali 95 a 60. La circoscrizione territoriale di Arezzo sarà accorpata con quella di Siena dando vita ad un'unica Camera la cui sede sarà proprio ad Arezzo. Il piano riorganizza profondamente il sistema, ne razionalizza le strutture, coinvolgendo anche le aziende speciali che vengono ridotte da 96 a 58, mentre le sedi secondarie scendono del 20% con una riduzione complessiva di un quarto dei metri quadrati utilizzati e la messa a reddito degli uffici non utilizzati. Vengono così “liberati” circa 400mila metri quadrati di immobili. Rivista anche la dotazione organica delle Camere Commercio che nel 2019 sarà di 6.700 unità contro le 8.800 unità del 2016. Nel quadro disegnato dal Decreto viene definitivamente formalizzata l’aggregazione della Camera di Commercio di Arezzo con la Camera di Commercio di Siena. Le due Camere si uniranno quindi in un nuovo ente, con sede legale in Arezzo, ed avvieranno le procedure di rinnovo degli organi sotto il coordinamento di Giuseppe Salvini, nominato Commissario ad Acta. I rapporti di collaborazione operativa tra le due Camere di Commercio che andranno a costituire la nuova Camera di Commercio di Arezzo e Siena sono già stati avviati proficuamente da diversi mesi ed hanno anche visto la sottoscrizione di uno specifico accordo quadro finalizzato a rendere più fluido il complesso ed articolato percorso di aggregazione. Nel mese di luglio è stato altresì approvato dalle due Giunte un ulteriore protocollo per disciplinare gli aspetti più operativi del processo di aggregazione. Tra i vertici politici e la direzione amministrativa dei due Enti si registra la piena consapevolezza della complessità del percorso tecnico-organizzativo che dovrà portare al completamento dell’aggregazione funzionale, logistica e politica delle due realtà in un unico Ente di area vasta.

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